museodelcinematorinoTorino rafforza il ruolo di seconda capitale del cinema italiano.
L’attivazione del Fondo chiude il cerchio intorno ad un sistema integrato ed ambizioso composto di asset infrastrutturali, produttivi, culturali, promozionali e ora anche finanziari che convergono in una unica strategia vincente: trasformare il cinema in un comparto industriale. Siamo in presenza di una vera e propria macchina da guerra che ha visto prima il consolidamento della più potente Film Commission, (dove hanno messo radici autori come Argento, Sorrentino, Bellocchio, Montaldo e Greenaway), e poi la realizzazione del Cineporto affiancato al Virtual Multimedia Park. Senza trascurare due fiori all’occhiello come il Museo del Cinema di Barbera e il terzo Festival nazionale (lo scettro è passato da Moretti ad Amelio).
Questi i punti di forza dell’iniziativa:
–    apertura ai mercati esteri: la presenza di un partner come la Endgame e le dimensioni del sostegno (budget minimo di 3 milioni di euro, supporto da 750mila a 4,5 milioni) dimostrano la volontà di fare un salto di qualità puntando a pochi grandi progetti;
–    rapporto di fiducia con il sistema finanziario, tradizionalmente diffidente nei confronti di una industria di prototipi, con un ciclo di vita molto lungo; la FIP sarà formata da una srl italiana e da una LLC irlandese, beneficiando così delle normative bancarie internazionali;
–    si scommette su un modello di business pubblico-privato in cui l’investimento pubblico è condizionato ad una valutazione di fattibilità economica ed industriale;
–    l’organismo agisce come fondo rotativo: può reinvestire i proventi nelle nuove produzioni fornendo ampie garanzie di radicamento dei progetti;
–    il cinema diventa volano di sviluppo per catalizzare investimenti esteri e grazie al vincolo di territorializzazione (almeno il 20% delle spese) genera evidenti vantaggi in termini occupazionali.
Da più di un anno si attendeva l’operatività di questo fondo. Perché proprio adesso? Forse perché sono in corso di pubblicazione i decreti attuativi del tax credit e del tax shelter, grazie ai quali affluiranno 150 milioni di euro di nuove risorse, buona parte delle quali transiteranno – statene certi – per le terre sabaude…

Bruno Zambardino è Docente di Organizzazione ed Economia Aziendale dello Spettacolo, Università “La Sapienza”