terremoto_friuli_1976_mularie1Perché molti edifici crollano nei centri storici?
I motivi possono essere ascritti, a seconda dei casi,  alla povertà dei materiali e /o all’indebolimento delle strutture portanti connesso a lavori di manutenzione  volti a migliorare le condizioni funzionali degli alloggi: i proprietari  hanno aperto garage sotto gli immobili, hanno bucato e segato le murature portanti, ecc.
Inoltre, ci sono casi in cui  gli edifici sono strutturalmente connessi e quindi concedere l’autorizzazione per intervenire su un alloggio, vuol dire in realtà creare le condizioni per possibili incidenze (anche negative) sugli altri.
Il procedere caso per caso, in relazione all’accoglimento o meno delle istanze di manutenzione  presentate dai singoli proprietari, non aiuta certamente i Comuni a disporre di un quadro organico.
Lo scarso coordinamento e la scarsa sistematicità di questi interventi mette, dunque, in luce la necessità di una mappatura  sismica  complessiva degli immobili a livello comunale che sia in grado di offrire una fotografia dei rischi e di consentire all’amministrazione di regolare adeguatamente gli interventi di manutenzione.
Inoltre, è necessario attivare risorse che consentano ai Comuni di “dialogare” con le Sovrintendenze: accanto alla prevenzione sismica del patrimonio pubblico va attivata, con adeguate forme di incentivazione, la messa in sicurezza del patrimonio privato. In sostanza è il centro storico nella sua unitarietà che deve attrezzarsi per rispondere al rischio sismico.

 

Manuela Ricci è Direttore  FOCUS, Centro di ricerca Sapienza, Università di Roma, sulla valorizzazione dei centri storici minori