La nascita di NABAStore, temporary shop dedicato alle creazioni di arte, design e moda di studenti e docenti dell’esperienza milanese NABA, e la presenza in ArtVerona di quest’anno della sezione On Stage rivolta all’arte giovane ed a baby galleristi, sono notizie confortanti in tema di opportunità legate alla affermazione concreta di giovani talenti.
Se NABAStore si concentra sul modello della performance e della “messa in scena” nel quale è possibile accostarsi direttamente al processo creativo dei giovani autori quasi seguendo una sorta di “drammaturgia” per poi attivarsi nell’acquisto, diverso è l’approccio di On Stage, curata da Andrea Bruciati, che mostra nove piccole personali di artisti non oltre i 40 anni, le cui opere sono preventivamente acquistate da compratori privati, con l’impegno di darle in comodato d’uso a strutture istituzionali come Musei di Arte Contemporanea.
Queste due esperienze confermano che il ruolo di palcoscenico svolto da strutture come festival, fiere e contenitori culturali per rendere visibili creazioni e personaggi, così come quello di “vivaio” di idee e personalità da parte del mondo della formazione, ancora del tutto inadeguato in tal senso, vanno legati virtuosamente in un maggiore aggancio con il sistema e con il mercato delle istituzioni e dei pubblici di riferimento.
Rielaborare alcune modalità praticate in altri contesti dell’innovazione, come nel caso di alcuni incubatori di impresa scientifico-tecnologici, punte di diamante di diverse Università italiane, o finalizzare parte del sostegno pubblico a progetti ed attività che insistano su questo aspetto potrebbe essere un bel modo per valorizzare un potenziale inesplorato, dando un contributo al ricambio generazionale del mondo dei creativi.
Lucio Argano insegna gestione della cultura a Roma Tre ed è coordinatore del Festival del Film di Roma