Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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A venti anni dal crollo del confine artificiale che divideva la città, Berlino si conferma una capitale culturale di altissimo livello, in cui è ospitato un melting pot particolarmente vivace e proiettato nel futuro. Se ogni città ha una sua personalità, quella di Berlino è sicuramente orientata ad accogliere il diverso, l’ibrido, lo straniero e a farlo sentire a casa. La naturale capacità di essere in ascolto delle tendenze porta la città ad esplorare territori di confine e ad utilizzare naturalmente nuove modalità di comunicazione: chiunque abbia voglia di esprimere la propria idea sul crollo del muro, basta che lasci un messaggio sul wall di twitter creato appositamente per l’occasione (www.berlintwitterwall.com).
Certo una capitale atipica, sicuramente “diversa” se confrontata ad altri giganti quali Monaco ed Amburgo, che da anni svettano nelle classifiche delle principali città tedesche (sulla base di indicatori economici e finanziari); una città che proprio in virtù di questa sua diversità ha meno risentito della crisi economica che ha investito le altre, proprio perché si basa su un’economia legata al turismo e ad un’offerta culturale amplissima.
Per questi motivi Berlino è una capitale post-moderna che, per merito di politiche orientate alla vivibilità, è diventata centro della nuova classe creativa tedesca. Merito di un ambiente particolarmente attrattivo e fecondo per giovani ed artisti e merito di politiche culturali e sociali attente ed avanzate. Il quartiere più esemplificativo in tal senso è Prenzlauerberg, dove risiedono 145 mila abitanti dei quali più della metà ha un’età compresa tra i 25 e i 45 anni. Primo quartiere dopo il crollo del muro ad attrarre giovani artisti e creativi dalla Germania e dall’estero grazie ai prezzi contenuti, mostra una natalità da record in Europa. Sarà anche per via delle politiche di sostegno a giovani, famiglie e giovani coppie. Un esempio da seguire per gli amministratori delle città che inseguono il modello della città creativa, a cui andrebbe ricordato che anche il supporto a politiche sociali avanzate favorisce apertura e tolleranza, ingredienti irrinunciabili per favorire la creatività.
Giulia Agusto è capo redattore di Tafter Journal