E’ quanto si può dire a proposito di quanto ci hanno testé comunicato i responsabili di due delle principali realtà di natura giuridica privata che operano a Roma sul fronte culturale: la Fondazione Musica per Roma (Auditorium) e la SpA del Comune, Zètema Progetto Cultura, che hanno registrato un incremento del fatturato per il 2009, del 37% la prima e del 10% la seconda. In tempi di crisi economica diffusa e di bilanci in rosso per le amministrazioni comunali non ci si può certo lamentare e sicuramente accorta e intelligente sono state la gestione e la programmazione di entrambe, in un panorama non certo esaltante in generale  e per il settore culturale in particolare. A dare buone notizie ci pensa anche il CTS, che in una recente indagine sulla frequenza dei giovani nei musei ci fa sapere che su un campione di 900 intervistati in occasione della settimana della cultura una buona maggioranza frequenta musei e beni culturali tre-quattro volte l’anno evidenziando, però, contestualmente, di essere generalmente poco incentivati a farlo.
Sarebbe bello se, insieme a queste buone notizie, ne potessimo inserire anche altre pertinenti l’impiego di risorse per serie indagini periodiche qualitative sull’offerta e sui consumi culturali (e sull’impatto degli investimenti pubblici e privati), poiché la sensazione che rimane tra gli addetti ai lavori è che anche le migliori notizie siano riferibili a congiunture casualmente verificatesi (e/o alla capacità di esperti manager culturali) piuttosto che il risultato di coerenti politiche culturali, elaborate sulla base della puntuale conoscenza e dell’analisi prospettica di medio-lungo periodo del settore.

Emilio Cabasino è docente di Economia della cultura all’ Università della Tuscia