Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Un articolo apparso recentemente sul New York Times Magazine metteva in discussione l’utilità del PIL come misura del livello di benessere raggiunto da una nazione. Il PIL, acronimo di Prodotto Interno Lordo, è l’indice usato dalla maggior parte dei Paesi per fornire un’indicazione sintetica sull’andamento della propria economia, che tiene conto di alcuni fattori come la produzione industriale, escludendone altri – altrettanto importanti -, quali la cultura, l’integrazione sociale, e i danni causati all’ambiente dall’inquinamento.
Nel febbraio del 2008 il presidente francese Nicholas Sarkozy ha affidato a tre economisti di fama internazionale, Joseph Stiglitz, Amartya Sen, e Jean Paul Fitoussi, il compito di elaborare una nuova serie di indicatori, al fine di pervenire ad un sistema di valutazione delle performance economiche e del progresso sociale, capace di stimolare la nascita di una nuova linea di condotta, convinto che ciò che misuriamo influenzi le decisioni che prendiamo ed il modo in cui agiamo.
L’equazione, alla base del successo del PIL, si fonda sul presupposto che quanto più un Paese produce tanto più il livello di benessere dei suoi cittadini aumenta. Ma le condizioni precarie del nostro Pianeta ci dicono, al contrario, che senza un’inversione di rotta ci ritroveremo presto sull’orlo di un precipizio. Chi continua a difendere la supremazia del PIL sostiene che per effettuare un cambiamento così radicale occorrono tempi lunghi, e che le alternative proposte sono eccessivamente utopiche per essere realizzabili. Io credo, invece, che con il supporto di una volontà politica forte sia possibile attuare un cambio di paradigma già nel breve-medio periodo. Ma affinché ciò sia possibile, la cultura deve svolgere un ruolo sempre più determinante, pervadendo anche il tessuto produttivo, perchè senza un arricchimento che sia prima di tutto culturale diventerà sempre più difficile attribuire un valore etico alle nostre azioni.
Vittoria Azzarita è caporedattrice di Tafter Journal