Ogni tanto, non di frequente in realtà, capita di leggere qualche buona notizia anche nel settore turistico di casa nostra. Tra queste indubbiamente va annoverato il tentativo di convergenza che gli enti pubblici competenti in materia, Provincie e Apt, stanno sperimentando nell’Area Metropolitana che interessa Firenze, Pistoia e Prato. L’idea di elaborare una strategia unitaria che tenga conto degli effettivi bisogni e interessi del mercato, sia dei turisti sia degli intermediari, prescindendo quindi dai tradizionali schemi di ambito amministrativo, è parimenti scontata e meritoria. E comunque: beati monoculi in orbe caecorum. Che sia un guizzo derivante dalla carenza di risorse per la promozione piuttosto che una presa di consapevolezza pragmatica prima ancora che strategica poco importa. Ma non è finita qui. La decisione, presentata oggi a Prato nel corso degli Stati generali del turismo di Area metropolitana, di ragionare sui prodotti e sui target, e non solo sui luoghi, è ulteriore conquista culturale per cui felicitarsi con i promotori. Viene da azzardare che forse qualcosa si stia muovendo: speriamo possa anche prendere velocità e magari provocare salutare contagio. Non siamo nell’epoca del marketing virale?

Massimiliano Vavassori è Direttore del Centro Studi Touring Club Italia