Gli ultimi decenni sono stati dominati dalla fruizione individualistica del Computer, che ben si rispecchia nella definizione “Personal”. Ogni miglioramento era volto a potenziarne le capacità, dalla velocità di esecuzione alla dimensione delle varie memorie di archiviazione.
Curiosamente, entrambi i fronti sono arrivati al limite del potenziale delle attuali tecnologie e l’industria è in attesa di raggiungere un punto di inflessione per aggiornare gli impianti; ad esempio i nuovi Hard Disk non raddoppieranno la capacità a 4 Tera, ma si limiteranno ad un passaggio a 3 TB dagli attuali 2 TB.
Quanto ha beneficiato “l’industria dei contenuti” di questa corsa agli armamenti informatici? Ben poco se in un decennio il fatturato della Musica si è più che dimezzato (malgrado gli 11,7 miliardi di canzoni vendute da iTunes) e l’homevideo tradizionale è stato falcidiato dalla banda larga, mentre il cinema ha conosciuto un momento di respiro solo grazie all’introduzione, spesso opportunistica, del 3D.
Sarebbe ingenuo pensare che le recenti presentazioni di set-top box, dalla nuova Apple TV ai prodotti marchiati Google o Sony, siano manovrate dai grandi Editori; tuttavia sarà per loro la prima opportunità di vedere ricavi concreti da Internet ed è quindi verosimile che sosterranno questi nuovi scenari digitali con tutte le forze a disposizione.
La televisione, dopo diversi fallimenti, sembra pronta ad inglobare la rete ed innescare, ancora una volta, un ciclo di sviluppo economico riappropriandosi, con lo scettro di padrone del mass-market, di quelle quote di tempo-consumatore rubate finora dal PC.

Gabriele Morano è esperto in new media e mobile entertainment