Prima che la crisi economica facesse sentire i suoi effetti, le biblioteche, soprattutto quelle pubbliche di base rivolte a tutti i cittadini, hanno vissuto un momento d’oro dal punto di vista edilizio in tutto il mondo occidentale. Le nuove biblioteche, poi, si sono proposte come luoghi di fruizione di libri, materiali multimediali e contenuti digitali, spazi di socializzazione e intrattenimento e hanno sperimentato modelli di servizio più in linea con le esigenze dei cittadini contemporanei. Anche in Italia, sono state realizzate biblioteche dal respiro europeo, come Sala Borsa a Bologna e San Giorgio a Pistoia, e progettate grandi strutture, come quella di Torino e di Milano. Purtroppo in questi ultimi anni i due progetti  maggiori sono stati abbandonati e anche biblioteche di grande successo, come Sala Borsa, vivono momenti difficili.
Per questo la notizia dell’approvazione di un nuovo regolamento per le biblioteche pubbliche campane, finalizzato a potenziare e semplificare l’accesso ai servizi e che fa seguito alla riapertura di sedi abbandonate, va certamente accolta positivamente. Nel mondo delle biblioteche è l’offerta a creare la domanda, quindi solo servizi bibliotecari di qualità possono cambiare la percezione diffusa dei cittadini e offrire un importante spazio di aggregazione e di riscatto alle fasce di popolazione più svantaggiate. Speriamo non sia solo fumo negli occhi.

Anna Galluzzi è dottore di ricerca in biblioteconomia