L’evoluzione Digitale cui abbiamo assistito in questi ultimi anni fisserà, nei prossimi mesi, un traguardo determinante per il futuro della parte privilegiata del mondo: l’adozione di massa.
Finora la maggior parte delle innovazioni digitali era riservata ad una nicchia di tech-savvy, capace di sfruttarle, rimanendo sostanzialmente aliena al grande pubblico che faticava a proiettarne le potenzialità nel proprio quotidiano.
L’impatto sarà epocale.
La smaterializzazione avverrà sui 2 fronti conosciuti – i contenuti e i mezzi per accedervi – creando un nuovo stadio intermedio tra essi.
Sul versante contenuti, la digitalizzazione ormai consolidata per la musica grazie al formato mp3, si estenderà al video in modo finora mai sperimentato, con il dilagare di offerte VOD (Video-on-Demand) grazie a dispositivi esterni (Apple TV) od interni (Google TV) per i televisori digitali di nuova generazione; sempre più monitor e meno broadcast.

Nel contempo l’editoria conoscerà una nuova giovinezza grazie alla diffusione degli ebook reader, prima di essere disintermediata nella successiva fase. Il mondo dei videogame tradizionali sarà probabilmente al riparo per qualche mese ancora dall’evoluzione digitale, principalmente a causa del ritardo delle infrastrutture, visto che da sempre è il settore più tecnologicamente esigente; mentre sarà il casual gaming ad approfittare delle nuove opportunità per conquistare il mass-market e “potenzialmente” guidare il settore.

Sul versante hardware il passaggio da Personal Computer a Personal Cloud verrà consolidato dalla connettività always-on, tipica degli smartphone, che probabilmente eseguiranno il sorpasso come principale strumento di accesso ai nostri dati e servizi online. Verrà quindi a mancare l’esigenza di concentrare la nostra vita digitale su un dispositivo monolitico e per questo delicato/vulnerabile come il PC.
Da qui lo smembramento dell’hardware verso dispositivi amorfi che si plasmeranno sui nostri dati prelevandoli dalla Cloud, semplicemente sostituibili visto che non rappresenteranno che un substrato astratto sul quale coltivare la nostra esistenza digitale.
La vera sfida per il prossimo anno consisterà invece nel capire come ribaltare tali progressi sulla parte meno privilegiata del mondo.

Gabriele Morano è esperto in new media e mobile entertainment