L’obiettivo della campagna e  dello spot televisivo del Forum Nucleare è quello di  riprendere, con  argomenti razionali, un discorso interrotto 25 anni col referendum, che ha sancito la fine dell’utilizzo dell’ energia nucleare  in Italia, sull’onda emotiva di quanto successo a Chernobyl. Mi sembra che ci siamo riusciti. La testimonianza migliore sicuramente ci è arrivata dai nostri detrattori. Non potendo attaccare i contenuti del messaggio, se la sono presa con aspetti superficiali: il colore delle pedine, la sequenza delle mosse o il timbro della voce del doppiatore. Anche il ricorso presentato all’Istituto di Autodisciplina faceva in gran parte riferimento solo a questo tipo di elementi. Sicuramente, la cosa che ha spiazzato di più è che abbiamo dato la stessa importanza e dignità alle due posizioni, contrari e favorevoli. Sembrava impossibile che una associazione di aziende, università e sindacati favorevoli al ritorno del nucleare in Italia non facesse semplicemente vedere solo i lati positivi di questa tecnologia; ma che, al contrario, ponesse sullo stesso piano le due visioni della questione. Proprio per questo il Giurì ha stabilito che occorresse spiegare quale fosse la posizione dei promotori dell’ iniziativa. Un’ informazione in più,in nome della trasparenza,  che nulla ha cambiato della storia raccontata. Abbiamo semplicemente inserito nella parte finale dello spot, quando viene chiesto allo spettatore “E tu che posizione hai?”, la nostra posizione favorevole nei confronti dell’energia nucleare.  Direi che il messaggio ne esce rafforzato.
 
Chicco Testa è presidente del Forum Nucleare Italiano

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