Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Ancora una volta nell’operazione di rivalsa storica dell’ignoranza sulla Conoscenza, dell’insipienza contro la Sapienza a farne le spese è la cultura. Il FUS è una creatura sconosciuta ai più, come sconosciute sono le dinamiche professionali della cultura, e sconosciuto è il valore aggiunto che le arti conferiscono a chi ne fruisce. Segreti di stato dal sapore stalinista, scrigno di informazioni strategiche coperte da assoluto riserbo. E riservate agli amici degli amici.
Oggi una cultura degna di tale nome può solo essere accompagnata da competenze di comunicazione che la difendano, la diffondano, insomma che la proteggano dalla (prevedibile) rivalsa di ragionieri e professionisti della TV, del pranzo della Domenica, dello stadio primordiale al quale sono (e siamo) tornati. Potevamo aspettarci di subire il taglio dei cordoni della borsa da una classe dirigente che per ultimo libro ha letto il manuale d’istruzioni del proprio telefonino. Potevamo.
Nel frattempo, noi operatori culturali, cosa abbiamo fatto per difenderci dall’orda barbarica che ciclicamente invade il Paese di Michelangelo e Leonardo da Vinci, bell’e sepolti 500 anni or sono?
Una classe dirigente totalmente ignara di come la cultura visiva resti impressa per sempre nelle coscienze e trasferisca informazioni, suggestioni e stimoli necessari all’evoluzione; un popolo tenuto a distanza dalla cultura stessa, soprattutto da chi fruisce da sempre del FUS, Fondo Unico dello Spettacolo, che si ostina a non andare nelle piazze, nelle scuole, nelle sedi dell’arte a spiegare la propria funzione sociale e intellettuale perché è faticoso; una sottocultura becera e assistenzialista che pretende il finanziamento statale pur non producendosi in nessun tentativo di divulgazione e, quindi, rinunciando in partenza ad una propria autonomia di mercato; una TV commerciale che stordisce anime e coscienze e le riporta sul divano tutte le sere, in modo da non disturbare il sonno degli ignoranti al potere.
Un mix devastante, il miglior modo di morire di passato e passatismo, pigrizia e parassitismo; totale assenza di competenza, merito, progettualità e visione.
Il miglior modo perché del Presente non resti traccia e ogni giorno sia indistinguibile dall’altro.
Francesco Cascino è art consultant e presidente di ArtePrima