Il Mibac dal 12 settembre ha deciso di bloccare il finanziamento al Festival di Cinema di Roma. Si tratterebbe di uno stanziamento ministeriale per 260.000 mila euro. Avete letto bene: duecentosessantamilaeuro.
E’ proprio con questa strategia da guerriglia che Galan sta cercando, con tutte le sue forze e le armi a disposizione, di far capire che il Ministero è vivo e, soprattutto, che il suo ruolo al Mibac non è di comparsa bensì attivo e forte.
La questione in sè è semplice: il finanziamento alla fine verrà erogato anche quest’anno, con sempre più fatica il festival del cinema raggiungerà il suo budget, e  tutto si svolgerà esattamente come negli anni precedenti.
L’idea di puntare solo su un festival, quello di Venezia, e portare a Roma più red carpet  e Mercato, dal mio punto di vista potrebbe anche essere vincente (se si riuscisse a fare). Ma per ora mancano gli uomini giusti.
La gravità della situazione dipende piuttosto dalla domanda di fondo dell’intera bagarre: pesa di più la volontà di un ministero rappresentato da un ministro del Nord (da sempre ostile ai giochi romani), oppure il salotto bipartisan di Roma Capitale?

Stefano Monti è direttore editoriale di Tafter.it