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Come tutte le favole oscure anche quella del Settembre (nero) del neutrino 2011, cioè quella più veloce della luce, si chiude finalmente con una degna (probabile) ritirata strategica: la natura del neutrino rispetta la relatività ristretta, in cui i segnali viaggiano a meno della velocità della luce c. Il neutrino, quindi, non offre viaggi gratis istantanei ed eventuali ritorno nel futuro.
In pochi mesi dal 22 settembre del 2011 oltre 200 articoli scientifici si sono gettati affamati nell’arena, spesso predicando eccezionali teorie per vestire la nuova (apparente) violazione della legge di Einstein (o di Lorentz).
Nel nostro modesto articolo del 27 settembre, in controcorrente rispetto agli altri, si sottolineava la palese inconsistenza dell’esperimento Cern-OPERA, riassunto dal titolo: “Inconsistence of super-luminal Opera neutrino speed with SN1987A ..”(in stampa su Journal of Physics G”). In esso io e il Dr. Daniele D’Armiento notavamo che l’esperimento di Opera contraddiceva la rivelazione dei neutrini dalla Supernova 27-2-1987, i avvenuta esattamente 25 anni fa e le diverse solide firme delle oscillazioni dei neutrini osservate negli ultimi 15 anni: quindi concludevamo doveva esserci qualche errore.
Pochi giorno dopo, il 29 settembre, il Nobel G.Glashow (e A.Cohen) proponevano un nuovo effetto (mai osservato) da rivelare se mai in neutrino fosse stato davvero superluminale.. Arrivando ad escludere anch’essi tale risultato. Ed ecco oggi finalmente la conclusione dei fuochi d’artificio. Le connessioni con fibre ottiche o GPS potrebbero aver confuso le misure Opera-Cern.
A proposito della SN 1987A va ricordato che si sarebbe forse potuto misurare l’onda gravitazionale associata, ma le antenne più efficienti erano stupidamente in manutenzione. In analogia anche oggi gli esperimenti Ligo (USA) e Virgo (ITALIA) dopo anni di misure contemporanee sono silenti per migliorarne la sensibilità, presentandoci ancora una volta indifesi alla legge di Murphy (in cui le disgrazie si ripetono) ovvero all’eventuale SN, per esempio da Andromeda o altre galassie vicine. Tali misure di onde gravitazionali potrebbero, con gli anticipi sui neutrini, misurarne la piccola massa (reale e non immaginaria) dei neutrini, anche solo di pochi centesimi di eV (quale la massa dai segnali atmosferici gia’ indirettamente attesa).
Il Neutrino ritorna dunque nella legalità, ovvero sentenziando con le profetiche parole di A.Einstein: Sottile è il Signore ma mai malizioso.
Daniele Fargion è Ricercatore presso il Dipartimento di Fisica ed associato all’ INFN di Roma1, Sapienza