L’Europa è chiamata in questo weekend a decidere “che cosa vuole fare, ed essere, da grande”.
Nel Consiglio europeo in programma a Bruxelles i capi di Stato sono chiamati a decidere apparentemente sulla “ricetta economica” che possa farci uscire da questa crisi infinita che ha ormai sfinito tutti, ma la vera domanda è: vogliamo uscire da questo summit, da questa crisi, come Europa o come 27 Paesi differenti?
Di proposte sul tavolo ce ne sono fin troppe: mutualizzazione del debito, project bond, union bond, garanzie europee sui depositi, cessione di sovranità, ruolo della Bce, Fondi salva-stati. Tutto e il contrario di tutto: d’altronde, l’economia non è una scienza esatta, e si vede!
Ogni economista, ogni Ministro, ogni Stato ha in tasca la ricetta ideale che vorrebbe accettata dagli altri Paesi senza dover offrire contropartite. Si chiama negoziare, ma si legge egoismo.
Proprio l’egoismo c’ha portato sin qui, coniugato con l’altro male del secolo, l’avidità.
Cosa ha spinto gli Stati ad indebitarsi oltre misura, ignorando le conseguenze che ciò avrebbe portato alle generazioni future? L’egoismo.
Cosa spinge l’individuo a vivere al di sopra delle proprie possibilità, ignorando le più elementari regole di buon senso? L’avidità.
Io ho, io sono, io voglio. Dall’individuo all’associazione fino ad arrivare allo Stato Nazionale, si coniuga ogni ragionamento declinandolo solo in base all’interesse personale. “Not in my backyard” è la parola d’ordine, dalla Sicilia alla Finlandia, dal Portogallo agli Urali
E’ qui che si gioca la partita: non io, ma noi. Non cinque dita, ma un pugno. Non 27 Paesi, ma un continente.
Un continente riunito intorno a quello che abbiamo già in comune, anche se spesso ce ne dimentichiamo: un’identità culturale forte, identificabile intorno al riconoscimento ed all’accettazione di principi etico morali condivisi, che rende noi europei unici nel panorama mondiale.
Ho un sogno: che i miei figli, alla domanda “where are you from?”, possano un giorno rispondere: “I’m from Europe”.

Luigi Bocchino lavora dal 2000 per Banca Intermobiliare