C’è un libro che impazza sulle spiagge, sottrae intere foreste di conifere ai castori, consuma diottrie e fazzolettini.

O meglio i libri sono tre ma si sviluppano come un sol corpo. “Cinquanta sfumature di…” grigio, nero e rosso. Fanno parte di una trilogia sui colori ma non è la storia dell’impero di Armani.

Come recensore occasionale ripagato profumatamente dal profumo della redazione di Tafter mi sono imbarcato nella lettura di pezzi selezionati a caso nelle librerie di diversi aeroporti e in diverse lingue. Ho inoltre chiesto opinione a destra e a manca per capire chi/come/perché leggesse cotante pagine (oltre 1500 in tutto!) di sesso applicato alla telenovela.

Per leggere non serve nessuna attenzione, puoi entrare nella storia in qualsiasi momento, aprendo a caso, sapendo esattamente cosa succederà, il bene vince sempre ma la bella per combattere il male dovrà sbattersi assai, comprendere le ragioni del cattivo, i suoi traumi e soprattutto darsi in tutte le salse per 3 volumi.

Lui, Christian: bello, maledetto e, soprattutto, ricco sfondato (guarda il caso). Lei, Anastasia: neolaureata, caduta dal pero direttamente sul materasso e, soprattutto, vergine ovunque.

Per chiarire di che pasta è fatto l’intreccio, a circa un quarto del primo libro Anastasia perde la verginità per mano di Christian (per mano e’ appropriato…). Da qui in poi ha inizio ad una scoperia unica in cui per tre volumi i nostri due protagonisti si dimenano in situazioni e posizioni da olimpiadi del sesso. Non mancano gli inni, gli attrezzi e le specialità singole, sincronizzate e di gruppo, con arbitri, indoor e oudoor.

Ma non è un libro per bavosi guardoni, no. Dunque nessun uomo riuscirebbe a superare la prima metà del primo volume, no. Non alza l’attenzione maschile neppure se letto a alta voce dalla Arcuri.

È invece progettato per donne e questo significa che la vischiosità e la ragione al tutto non viene dalla meccanica dei fatti (nella versione per uomini, 50 pagine in tutto avrebbero contenuto anche i ringraziamenti al Viagra) ma dalla trama che ha sempre un occhio al dramma, all’esistenziale, all’anima, al pensiero, al passato, al futuro, alle turbe, alle ragioni, ai perché, ai chi.

Quindi il sesso si mimetizza quasi nei pensieri della protagonista che insegue una giusta causa per arrivare sempre quando te lo aspetti.

Come ogni recensoredipolpettoniestivichenonleggerestineancheselaredazionedi Tafterpagasseinnatura ritengo che dare la parola a due vere lettrici sia di grande aiuto a comprendere questo caso editoriale.

Mi dice Isabella (riccioli, gambe lunghe, occhi da cerbiatta, ovviamente molto intellettuale): “Saltate gli inutili dialoghi e andate subito alle scene porno che sono scritte benissimo e con dovizia di particolari. Poi è un’introduzione al Sadomaso che farà incuriosire persino quelle a cui piace sempre rimestare nella stessa minestra!”

Invece la mia amica Barbara (atletica, occhi languidi, profondi orizzonti dentro di sé) mi dice “Io lo leggo ogni sera dopo i pasti, per marcare la transizione netta da ‘mamma che lava i piatti, asciuga i moccoli, rimbocca le coperte’ , a ‘Regina del Burlesque’ che mio marito mi vorrebbe. Alcune notti ci leggiamo un capitolo l’un l’altra e poi lo replichiamo. Quest’estate non ci si annoia!”

Insomma un testo che parrebbe socialmente utile e in grado di diminuire lo spread di molte coppie.

Se lo regalate a mogli, amanti o fidanzate il regalo, in realtà, ve lo farete da soli.

(Ora che ho scritto pure ‘sta robaccia mi vado a lavare le mani e passo lo straccio pure sulla tastiera. Libri veri per l’estate, ad esempio: “Resistere non serve a niente” di W. Siti; “Conversazioni sull’educazione” di Z. Bauman; “Oggetti di bellezza” di S. Martin)

Samuel Saltafossi è sociologo della complessità