Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Andiamo per gradi ed analizziamo la cosa…
Abaco è un progetto di ricerca nato grazie ai PON RICERCA E COMPETITIVITA’ 2007-2013, tramite un finanziamento europeo. Sul sito del CNR si legge:
“Nel progetto, oggetto della proposta, si mira all’evoluzione della piattaforma oggetto della prima fase verso una nuova soluzione che aiuti gli stakeholders di una destinazione turistica a sviluppare una esperienza dinamica per i consumatori, di facile consultazione, interattiva e personalizzata, fruibile attraverso un dispositivo mobile o tramite un browser tradizionale. Il laboratorio si vuol porre come un facilitatore all’adozione di un’agenda di innovazione, per consentire agli stakeholder di un territorio di stimolare la crescita del proprio business, e contemporaneamente di aumentare la produttività con un significativo vantaggio competitivo, sollecitando la domanda turistica nazionale ed internazionale, con particolare riferimento all’esigenza di potenziare le presenze turistiche anche nei periodi di bassa e media stagione. Il progetto si sviluppa su due aree principali: una tecnologica e una metodologica, che avrà come obiettivo lo sviluppo di servizi a valore aggiunto a supporto degli utenti”.
Analizzando la presentazione si deduce che dai laboratori del CNR di Napoli sarà presto partorito un nuovo portale, meglio se nazionale, dove ogni utente potrà comporre il viaggio come meglio crede. Un portale in cui saranno accentrate tutte le tipicità locali del territorio italiano, dalla ricettività alberghiera ed extralberghiera, alla ristorazione, al paesaggio, ai trasporti e tutto quanto possa esser incluso in una esperienza turistica. Bypassando cosí i costi ed i servizi di intermediazione per mettere in comunicazione diretta chi offre e chi chiede.
E qui la mia prima perplessità: non si crede che la rete sia già abbastanza coperta da questa tipologia di portali??? (vedi Olta, TO, consorzi).
Poi, facendo attenzione ad una espressione particolare “per consentire agli stakeholder di un territorio di stimolare la crescita del proprio business, e contemporaneamente di aumentare la produttività con un significativo vantaggio competitivo” , giunge la mia seconda perplessità: e i DMS (Destination Management System) dove li mettiamo?
Mi spiego meglio per i meno informati: il DMS è un sistema-rete che consente di gestire l’offerta turistica di un territorio secondo un approccio “sistemico” offrendo ai clienti-turisti, attraverso un portale web, tutte le informazioni turistiche riguardanti il territorio di interesse.
Non basta semplicemente dotare di booking online questi sistemi?
Non è opportuno investire questi fondi nel potenziare questi sistemi che già operano in molte realtà italiane?
Attraverso i Destination Management Systems è possibile offrire al turista la possibilità di prenotare la propria vacanza presso uno qualunque dei tour operators presenti sul portale. Il turista potrà scegliere l’albergo in cui soggiornare e i servizi territoriali di cui vorrà usufruire; potrà, ad esempio, prenotare i biglietti per i monumenti che vorrà visitare o scaricarsi il programma di un evento a cui intende partecipare.
Prendiamo ad esempio il sistema di prenotazione ferroviario italiano, o meglio il sistema principale, quello statale per intenderci. E’ gestito da una società madre che cura la progettazione, promozione e commercializzazione del servizio. Un treno, che viaggia su binari, e che si sposta da A a B, ha costi e tipologie quasi identiche che sia a Milano o che sia a Palermo giusto? Chi arriva sul portale di prenotazione treni cerca un det servizio di trasporto che già ha in mente, deve solo definire quanto pagare… chi arriva su un portale turistico ancora deve definire l’idea di vacanza…
Cosa accadrebbe se, come per Trenitalia, si preferisce sviluppare un servizio (territorio) a discapito di un altro?
Molte informazioni non sono attualmente definite:
• Come si pensa di gestire la “concorrenza” con gli attuali portali regionali che già offrono un servizio analogo.
• Per attuare un tale progetto, bisognerà adottare un unico sistema gestionale, è stata preso in considerazione l’adozione di un database unico? (va ricordato che attualmente ogni ente, pubblico o provato, struttura ricettiva o impresa di trasporto, adotta un sistema gestionale differente)
• Questo tipo di servizio “Abaco” avrà sicuramente dei costi, come e su chi verranno ribaltati?
• Siamo sicuri che sarà autonomo, indipendente e competitivo?
• Cosa o chi tutelerebbe delle località al discapito di altre? (concorrenza locale)
• Non esistono già le tecnologie, gli strumenti e le informazioni per mettere in piedi un sistema del genere?
In fondo possiamo stare tranquilli, se l’approccio è lo stesso utilizzato per Italia.it, le agenzie di viaggio non hanno nulla da temere…
Alfredo Capurso è esperto di turismo e autore del blog “Tecnico del Turismo“