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Il tema dei contributi alternativi (o per meglio dire complementari) alla tradizionale offerta cinematografica sta gradualmente prendendo piede anche nel nostro Paese.
Va da sé che lo sviluppo di titoli “extra-filmici” è direttamente proporzionale al processo di digitalizzazione delle sale tuttora in atto e che prevede lo switch-off a partire da gennaio 2014.
In proposito fonti diverse indicano un tasso di penetrazione ancora basso che si muove all’interno di in una forbice molto ampia tra il 50% ed il 66% a seconda del perimetro di rilevazione utilizzato. Tornando ai contenuti alternativi (intesi come eventi o riedizioni di vecchi film) distribuiti nelle sale cinematografiche, il peso di tali contenuti sul totale box office è assai marginale (0,47% sul box office nazionale nel 2012, fonte. ANEM) a dimostrazione che siamo di fronte ad una tendenza ancora embrionale a differenza di mercati più evoluti come il Regno Unito e la Francia.
Vanno però segnalati alcuni casi significativi (in particolare gli eventi musicali come i concerti di Ligabue o dei Led Zeppelin o ancora il doc su Vasco Live) che hanno registrato risultati positivi in termini di incasso relativo, soprattutto se ottenuti in giorni come il lunedì ed il martedì che la normale programmazione riesce a “riempire” mediamente al 5-10%.
Alcuni eventi inoltre (come la lirica o l’arte) sono diretti ad un pubblico spesso molto diverso da quello che tradizionalmente frequenta i cinema, rappresentando un importante strumento di ampliamento degli spettatori.
Su queste ipotesi e strategie si è mosso ad esempio il circuito The Space che ha dato vita da poco più di un anno a “The Space Extra”, un marchio che pone il circuito e le sue strutture al top tra quelle che proiettano (con successo) contenuti alternativi, come dimostra il focus con cui si chiude la ricerca.
In conclusione quello dei contenuti alternativi, pur essendo ora un fenomeno limitato, è destinato nei prossimi anni a diventare uno strumento efficace per dimostrare che anche le sale devono aprirsi maggiormente alla multi-programmazione, fidelizzando il proprio pubblico, attraendo nuove fasce di utenza ed arricchendo in questo l’esperienza di consumo.
Bruno Zambardino è analista senior della Fondazione Rosselli e Direttore didattico As.For. Cinema