Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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E’ solo una piccola vetrina, una stanza cubica aperta su due lati da ampie vetrate. Dentro, vengono esposte, a rotazione, opere d’arte provenienti da Museion, il Museo d’arte Contemporanea di Bolzano. Il “piccolo Museoin”, nonostante le micro-dimensioni, viene considerato una vera e propria sede distaccata, con una sua identità ed una sua programmazione, che proporrà nuovi contenuti secondo un piano quadriennale. Tuttavia, oltre ad essere uno spazio espositivo destinato a contenere capolavori, la “stanza” è a sua volta un’opera d’arte. Firmata da uno degli artisti contemporanei più stimolanti. Parliamo di Alberto Garutti (Galbiate, Como, 1948), docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, punto di riferimento indiscusso di tutta una nuova generazione di artisti italiani.
Il progetto di Bolzano, che si inserisce in un’iniziativa più ampia chiamata Arte sul territorio, è una perfetta esemplificazione del modello operativo di Garutti, da sempre interessato alle dinamiche della cosiddetta “arte pubblica”. Nella sua quasi trentennale ricerca, l’artista ha sempre cercato di far interagire l’opera d’arte con il contesto a cui era destinata, sia che si trattasse di spazi più tradizionali come musei e gallerie, sia -ancora di più- nel caso in cui il confronto avveniva sul territorio, urbano o naturale.
Il micro-museo di Bolzano è stato installato nella piazza centrale del rione Don Bosco, un quartiere periferico della città -già protagonista nel 2000 di un reportage fotografico di Gabriele Basilico– con l’intezione di avvicinare gli abitanti della zona all’arte, “abituandoli” alla visione delle opere tramite il loro inserimento all’interno del familiare paesaggio abitativo. La stessa costruzione si inserisce senza traumi nel contesto della piazza, riprendendo i colori delle case e il motivo dello zoccolo rossiccio presente nell’adiacente zona dei giochi. Dichiara Garutti: “Un artista che lavora in uno spazio pubblico deve attivare dei meccanismi che non sono gli stessi di quando agisce in un ambito specialistico, come in un museo. Bisogna cercare di rispettare il contesto, bisogna raggiungere un impatto rispettoso dei cittadini e di ciò che già esiste.”
Il progetto, curato da Letizia Ragaglia e Marisa Vescovo, ha preso il via alla fine del 2003 e l’ultima opera d’arte che ha ospitato è di Mario Schifano, capofila della pop art italiana, con l’opera “Solo in casa”. Da questo lavoro è nato anche un altro progetto per il quartiere: un concorso fotografico rivolto solo ai cittadini della zona. Le foto migliori saranno esposte per un mese all’interno del “piccolo Museion”, e un workshop di fotografia verrà organizzato nel rione. Un ulteriore passo per avvicinare la gente e coinvolgerla nello spirito dell’iniziativa. Per portare un po’di creatività al centro di un quartiere periferico.
Museion – www.museion.it
La nascita del Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano risale al 1985 quando un’associazione privata con il sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano fonda l’allora Museo d’Arte Moderna, che inizia la propria attività nel 1987 sotto la direzione di Pier Luigi Siena e la presidenza di Karl Nicolussi-Leck. Finalità del museo è la promozione delle arti visive con una particolare attenzione alla tangenza tra l’area culturale e linguistica italiana e tedesca. Nel 1991 il museo assume il nome di Museion rendendo esplicito l’intento di allargare e relazionare l’attività collezionistica ed espositiva a molteplici espressioni del mondo dell’arte.
www.museion.it/ita/863.html
www.provincia.bz.it/cultura/arte_territorio_i.htm