Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Il progetto “Città europea della cultura”, il cui scopo dichiarato è quello di “contribuire a riunire i cittadini d’Europa“, è stato lanciato il 13 giugno 1985, per iniziativa di Melina Mercouri, dal Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea. La designazione della Capitale europea della cultura contribuisce a valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle culture europee e permette una migliore conoscenza reciproca fra i cittadini dell’Unione.
Copenhagen, Madrid, Genova, Porto, Helsinki e Lisbona: sono solo alcune delle città che hanno avuto l’onore di essere designate capitali della cultura per un anno. Per il 2005 è stata scelta la piccola città di Cork, in Irlanda. Designata nel 2001, Cork è la più piccola e più periferica tra le città europee finora scelte per dare vita al progetto, nonostante sia la seconda città della Repubblica d’Irlanda, con una popolazione di 123.000 abitanti. Abbiamo fatto una chiacchierata -al telefono e via email- con la responsabile dell’Ufficio stampa di Cork 2005, Nicola Meyer, per capire come un evento di tale portata possa portare una ventata di “centralità ” anche in zone periferiche d’Europa, come l’Irlanda appunto.
Qual è stata la reazione di Cork alla notizia della designazione?
La cerimonia ufficiale di investitura si è svolta nel municipio della città , dove il Ministro irlandese per lo sport, la cultura ed il turismo, John O’Donoghue, ha detto di Cork che “è una delle città storiche del paese, ed è orgogliosa di accettare la designazione in nome di tutta la gente d’Irlanda”. Sa bene che “Cork ha dovuto competere con altre importanti città per arrivare alla designazione, e che questa opportunità per l’Irlanda va ben sfruttata visto che non sarà più eleggibile prima del 2031”.
Il sindaco della città , Colm Burke si è detto naturalmente orgoglioso che la sua città abbia accettato la sfida, ed è consapevole dell’opportunità che deriva dall’essere capitale della cultura. “Siamo coscienti della responsabilità che ci è stata data ma siamo certi che il programma proposto da Cork sarà pensato per tutti, dai giovani agli anziani.”
Il direttore di Cork 2005, John Kennedy, ha aggiunto che “creare un programma che sia rappresentativo di Cork, dell’Irlanda ma anche dell’Europa è stato un compito difficile ma stimolante.” Egli ha anche confermato il finanziamento da parte della AIB Bank di Cork che consentirà di aumentare le risorse messe a disposizione dal ministero della cultura (13 milioni di euro). Complessivamente la designazione a capitale della cultura 2005 è stata accolta come una grande opportunità per far conoscere questa piccola città a tutto il “pubblico” europeo.
Come è stato redatto il programma degli eventi di Cork 2005?
Il programma di Cork 2005 è stato sviluppato dagli organizzatori, sulla base di una “open call” aperta alle suggestioni e alle idee dei cittadini. Le call sono state numerose ed hanno coinvolto i cittadini di Cork, ma anche gli irlandesi e gli europei. A tutti è stato chiesto di proporre idee che rispecchiassero la “città della cultura 2005”, la sua identità ma anche la sua riconoscibilità a livello europeo. Da queste call è scaturito un vasto programma di attività ed eventi che riflettono gli aspetti di una cultura in trasformazione, in divenire sia a livello locale che nazionale ed europeo. Credo che questo sia uno dei temi principali proposti da Cork 2005: la cultura che cambia.
Complessivamente i progetti creativi proposti saranno 231, il che significa un nuovo progetto mediamente ogni giorno e mezzo per un anno. Tra i principali progetti posso citare la costruzione di Eighteen Turns, un nuovo padiglione nella Serpentine gallery disegnato dall’architetto Daniel Li