E’ vero, l’arte non dovrebbe avere connotazioni anagrafiche. Non dovrebbe preoccuparsi della data di nascita, della generazione di appartenenza, del numero di candeline spente all’ultimo compleanno. Eppure, da almeno un decennio, non si fa altro che parlare di “giovane arte”. Come se la giovinezza potesse essere traslata, per magia, dalla carta d’identità dell’autore direttamente al prodotto artistico. E non c’è da meravigliarsi se l’universo artistico sia attraversato dal morbo giovanilista. Non in una società in cui essere giovani è una mania trasformata in status symbol; in cui la moda, il cinema e la letteratura attingono sempre più voracemente all’universo dei teen-ager; in una società che sembra essa stessa afflitta da disfunzioni adolescenziali. Esiste dunque un’arte adulta -o peggio, anziana- da contrapporre a quella giovane? Tralasciando interrogativi filosofici che ci porterebbero assai lontano, ci basti sapere che se non esiste un’arte “giovane”, di sicuro esistono i “giovani artisti”, categoria numerosa e tutt’altro che omogenea. Che nonostante mode e generalizzazioni, contiene in sé un’innegabile forza propulsiva. E sforna talenti.
Dalle aziende alle gallerie private, dalle istituzioni alle accademie, dalle riviste ai libri. Le iniziative dedicate alla promozione e al sostegno della categoria sono moltissime. Nel 2000 il Ministero dei Beni Culturali ha istituito un ambito Premio per la Giovane Arte Italiana, con cadenza annuale, mentre l’associazione che riunisce e tutela a livello nazionale la “categoria” è il GAI (Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani). Si tratta di un organismo che raccoglie attualmente 40 amministrazioni locali allo scopo di sostenere la creatività giovanile attraverso iniziative di formazione, promozione e ricerca. Il circuito GAI, presente già dal 1989, si prefigge di documentare attività , offrire servizi, organizzare opportunità formative e promozionali a favore dei giovani che operano nel campo della creatività , delle arti e dello spettacolo. Una delle iniziative del GAI è l’ormai collaudata Gemine Muse, che viaggia verso la sua quarta edizione. Il progetto prevede l’inserimento di opere di giovani artisti europei all’interno di 36 musei; ogni opera sarà ispirata alla collezione del museo stesso, sia esso di arte antica o moderna, costruendo un dialogo stimolante tra artisti e territorio, oltre che tra tradizione e contemporaneità .
A Padova, presso il Museo Civico del Santo, ha luogo una delle più longeve rassegne del genere; si tratta di Quotidiana, mostra di arte contemporanea dedicata agli artisti under 35 fin dal 1996.
Ma la giovane arte non si vede solo nei musei, ultimamente capita di vederla anche sulle copertine degli elenchi telefonici. C’è finita grazie al progetto Pagine bianche d’autore, un’iniziativa nata per promuovere l’espressività artistica italiana attraverso la selezione di opere di giovani artisti (tra i 20 e i 35 anni) destinate a rivestire le copertine dei volumi regionali delle “Pagine Bianche”.
E la creatività giovanile sembra far gola anche alle aziende, che sempre più spesso indicono concorsi di idee rivolti al pubblico più giovane. E’ il caso di MAD, la prima collezione d’arte marchiata Nastro Azzurro, raccolta tramite un bando diffuso a livello nazionale. Al grido di “Il talento italiano prende forma”. Le proposte pervenute sono state selezionate e riunite in 28 triadi (MAD sta infatti a significare la triade Moda Arte Design) ed esposte in alcuni locali di Roma e Milano durante l’estate. Il 9 settembre gran finale nella capitale presso lo Spazio Etoile. Una giuria composta da illustri personaggi di settore decreterà i vincitori.

Riferimenti:
www.giovaniartisti.it