Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
Partita IVA 03068171200 | Codice Fiscale/Numero iscrizione registro imprese di Roma 03068171200
CCIAA R.E.A. RM - 1367791 | Capitale sociale: €10.000 i.v.
Certo non si può proprio dire che gli States non siano all’avanguardia nel campo dell’arte contemporanea. E’ proprio in America che, da oltre trenta anni -dal 1974- un’organizzazione innovativa sostiene, coordina e sviluppa progetti artistici nello spazio pubblico. Creative Time è un luogo-non luogo, un eterno spazio virtuale grazie al quale artisti di ogni nazionalità possono esprimersi e raccontarsi. La base operativa è a New York, ma le sinergie e le forze sono sparse ovunque. Lungo questi tre decenni sono stati moltissimi gli artisti che hanno preso parte al progetto, tra cui Vito Acconci, Diller + Scofidio, David Byrne, Felix Gonzalez-Torres, Red Grooms, Jenny Holzer, Takashi Murakami, Shirin Neshat, solo per citare i più noti.
Il tempo, parola chiave che ne definisce l’idea, è il trait d’union delle diverse iniziative, ovvero l’unico elemento di reale convergenza tra tutti i progetti degli artisti. Ognuno di loro infatti ha avuto la possibilità di realizzarlo seguendo le proprie tecniche, il proprio stile ma soprattutto considerando Creative Time come momento di approdo all’interno del mondo dell’arte contemporanea. Un mondo dove spesso purtroppo -in Europa e nello specifico in Italia- progetti come questo sembrano lontani quanto e più della luna.
Tanti, si diceva, sono gli artisti, di dichiarata bravura ma anche molto giovani, che hanno potuto sfruttare le possibilità e gli strumenti messi loro a disposizione. Carlos Amorales, ad esempio, grazie al contributo di Creative time ha potuto realizzare il suo progetto espositivo al Guggheneim di New York. Lo scorso novembre infatti, l’organizzazione, riuscendo addirittura a coinvolgere una società come la Panasonic, ha posto le basi organizzative ed economiche affinchè l’artista potesse presentare per la prima volta un progetto pubblico negli Stati Uniti.
Questa dunque la politica sociale alla base di Creative Time. I lavori artistici pensati, preparati e realizzati sono opere pubbliche, e cioè destinate non ad una galleria o ad un museo ma fruibili da tutti. Per lo stesso motivo, volto dunque alla ricerca di contributi del maggior numero di contribuenti, di appassionati, di amanti dell’arte, i lavori devono essere a carattere sociale e “politico”, non intendendo con queste parole i significati che più spesso gli si attribuiscono, ma rimanendo piuttosto legati visceralmente all’etimologia di entrambe le parole, e quindi considerando, anzi riconsiderando la società intesa come polis.
Tutti i lavori presentati possono essere visti sul sito web che ha la particolarità , e direi anche la bellezza oltre che l’efficacia, di avere un meccanismo di loop interno (la cosidetta splash page), grazie al quale ogni volta che si apre l’home page si può vedere un’opera diversa, fotografata nel contesto dell’allestimento precipuo.
Ovviamente, visti anche i costi alti di realizzazione, i progetti vengono attentamente studiati e selezionati, anche se però l’iter attraverso il quale è possibile accedere alla selezione rimane assolutamente democratico. Non bisogna infatti procurarsi un invito, ma guardare attentamente sul sito per conoscere le reali possibilità di partecipazione e candidarsi. Così come, sempre dal sito, si possono sbirciare possibili offerte di lavoro o di stage. Creative Time offre opportunità uniche per partecipare ad una realtà che per molti è un grande sogno.
Approfondimenti:
www.creativetime.org