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Luci, stagioni, percezioni culturali del passare del tempo, recupero di una tradizione antica. O forse solo uno strumento per rincorrere il tempo. Che cos’è il Kibako? Progettato dal designer Yasutoshi Mifune ed esposto alla Fiera Internazionale del Mobile di Milano (13-18 aprile), questo apparecchio d’illuminazione è capace di riprodurre le sensazioni del cambiamento stagionale, così com’era percepito nella cultura nipponica.
In Giappone infatti ”“fin dai tempi antichi”“ il cambiamento stagionale era accompagnato dalla sostituzione degli oggetti ornamentali e di quelli di uso quotidiano. Era un modo per vivere ogni singola stagione nella vita quotidiana e godersi le percezioni tipiche di ogni tempo.
Con l’arrivo della nuova stagione si prendevano gli oggetti ornamentali e gli oggetti quotidiani dalle scatole in cui erano conservati e si utilizzavano. Gli oggetti tipici della stagione appena trascorsa si riponevano invece nelle scatole, per conservarli con cura fino all’anno successivo, in un’ansiosa gioia di rivederli. L’alternanza stagionale era una metafora della vita e del corso naturale degli eventi. Ogni periodo aveva simboli e riti da rispettare.
Nel Giappone contemporaneo i ritmi della vita sono più frenetici e si è finito col perdere certe sensazioni legate al cambio delle stagioni. Yasutoshi Mifune quindi, ha cercato di riproporne l’essenza, basandosi su simbolismi e principi radicati della cultura del suo Paese. Ha rappresentato le quattro stagioni attraverso altrettanti apparecchi d’illuminazione (i Kibako), che ha sistemato in aggraziati contenitori in legno rivestiti di stoffa. Utilizzarli uno dopo l’altro, a seconda della stagione, aiuterebbe a ricreare il ciclo virtuoso delle stagioni e la ritualità ad esso legata. Sai è la primavera, i fiori di ciliegio che colorano gli alberi; Ryu è l’estate, lo scorrere piacevole dell’acque e del vento; Kou è l’autunno, il rosso intenso delle foglie; Mai l’inverno, la pura bellezza della neve che cade lieve nell’aria. Quando non si utilizza, l’apparecchio e il cavo metallico che durante l’uso lo sostiene, fissato sul coperchio della scatola, sono conservati nella forma di una scatola (come avveniva per gli oggetti ornamentali sostituiti ogni volta nelle case giapponesi). Il rivestimento, oltre ad avere una funzione estetica evidente, protegge l’apparecchio dalle infiltrazioni di polvere e dagli eventuali danni dovuti a qualche urto durante gli spostamenti.
“Esistono dei vincoli per usare il Kibako” ha dichiarato Mifune in un’intervista, bisogna “avere a disposizione una presa di corrente e poter predisporre un gancio al soffitto dove appendere il cavo metallico fissato al coperchio della scatola: si può quindi utilizzare in qualsiasi luogo. Avendo queste condizioni chiunque può utilizzarlo nei vari ambienti di vita inserendolo sia in contesti classici che moderni”.
Il designer giapponese aveva già colpito la sensibilità dei visitatori del Salone Internazionale del Mobile nel 2004, quando aveva presentato dei mobili minimalisti ispirati alle immagini semplici e alle sensazioni dell’infanzia, come la lampada Chop Sticks che poteva essere modificata liberamente, come per gioco. Dopo le stagioni della vita si è dedicato alle stagioni dell’anno, ma la sua ricerca prosegue ancora una volta su binari senso-temporali.
Approfondimenti:
www.mifunedesignstudio.com