Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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L’idea è semplice ma efficace. E parte da un presupposto molto chiaro: la convinzione che la cultura rappresenti una risorsa economica a tutti gli effetti. Una risorsa che -ritornello invariabile questo- il nostro Paese sottoutilizza e svaluta, puntando massicciamente su un’industria culturale di intrattenimento che magari assicura ritorni immediati, ma non rappresenta un vero vettore di crescita a lungo termine. Da queste premesse, e dal naturale scontento per l’ennesima tornata di tagli ai fondi destinati alla cultura decisa dall’ultima Finanziaria, nasce il progetto Move On 1×100, promosso da un comitato con base nella capitale e lanciato ufficialmente alla fine di febbraio.
“Perchè la Cultura diventi una risorsa occorre investire e quindi reperire fondi. A questa istanza la maggior parte dei governi degli ultimi anni risponde che i soldi non ci sono e che se bisogna effettuare tagli meglio tagliare nella cultura, nella ricerca, nell’innovazione e nella formazione piuttosto che negli importanti settori della vita pubblica”, dichiarano in un agguerrito comunicato stampa.
Per trasformare il settore culturale in una voce di bilancio in ripresa, i sostenitori della campagna propongono ad istituzioni e imprese un deciso cambio di rotta, che si esprime anzitutto in una serie di nuovi provvedimenti legislativi. Il Move On propone infatti di impiegare una quota dei proventi del gettito fiscale degli investimenti pubblicitari nei media (l’uno per cento, appunto) per creare un fondo speciale per la cultura, non intaccabile dalle manovre di bilancio. Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda invece più da vicino le imprese: gli investimenti privati nel settore culturale vanno favoriti promuovendo agevolazioni fiscali reali. Completerebbe il quadro l’istituzione di un comitato nazionale chiamato a sovrintendere all’applicazione delle nuove leggi e a monitorare in maniera continuativa la spesa del fondo istituito.
Alla presentazione del progetto, svoltasi a Roma lo scorso 23 febbraio presso lo spazio Etoile, nell’ambito di una serata-evento ricca di musica, spettacoli e performance, i rappresentanti di Move On (Cristiana Mastropietro, Antonio Pizzola e Giulio Mastrogiuseppe) hanno sottolineato che “non si vogliono scrivere leggi perché le leggi le fa chi istituzionalmente è deputato a questo”. Il comitato intende soltanto stabilire i principi fondamentali che la proposta di legge dovrà osservare: primo fra tutti che l’immenso potenziale creativo del Paese è una risorsa non solo in termini assoluti ma anche in termini economici. Per questo gli interlocutori sono da una parte gli artisti e gli operatori culturali, che rappresentano la base produttrice e dall’altra il mondo della politica e delle istituzioni e soprattutto il mondo delle imprese, perché solo si riesce a far convergere l’azione di pressione dal basso con un nuovo atteggiamento della classe dirigente ed economica del Paese si possono raggiungere i risultati e gli obiettivi che il Move on si prefigge. Alessandro Cecchi Paone ha concluso la serata presentando l’asta simbolica di sottoscrizione “Dona un pezzo della tua cultura” con i pezzi donati dai numerosi artisti, gallerie, associazioni e personaggi che sostengono il progetto.
Riferimenti:
www.1×100.net