In paesi che come l’Italia sono espressione di un gap tecnologico con ricadute economiche negative sul territorio (inteso come luogo in cui si fa impresa), non si possono più bypassare i dettagli dello sviluppo dell’ICT, al fine di sviluppare nuovi modelli di business vincenti. L’innovazione deve coinvolgere il sistema organizzativo e le strutture di riferimento (sempre più oggetto della delocalizzazione), il modo di fare impresa e il modo di fare marketing. La tencologia dell’informazione dunque può essere lo strumento principe per coordinare e sviluppare tutte queste attività . Per affrontare i processi di trasformazione però è essenziale il sostegno e la fiducia delle imprese presenti in un territorio: creare sistemi produttivi territoriali, caratterizzati dalla condivisione di un certo numero di servizi, consente di creare benefici tangibile per il sistema intero.
Il volume “ICT e distretti industriali. Una governance per la competitività d’imprese e territori”, cerca dunque di dare delle risposte circa le condizioni con cui un sistema produttivo territoriale può metabolizzare con successo i processi innovativi introdotti dall’ICT. La prima considerazione ermgente è dunque l’importanza del territorio e delle forme territorializzate di produzione, che in Italia hanno segnato lo sviluppo di alcuni settori industriali e che oggi rilevano una battuta d’arresto. Il volume parte con un approccio macroeconomico ai fenomeni, per passare al livello mesoeconomico, approdando infine al livello macroeconomico; presenta l’analisi di quattro casi territoriali ed intreccia l’analisi empirica con riflessioni anche teoriche sul tema della governance.
L’analisi dei casi sostiene il nocciolo duro della proposta di Bramanti e Ordanini: recuperare l’idea del sistema produttivo territoriale in relazione al “paradigma dell’ICT”, per costruire un modello di business vincente per il Paese.

ICT e distretti industriali. Una governance per la competitività d’imprese e territori
Alberto Bramanti e Andrea Ordanini
Edizioni Etas