Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Nel 2000 è stato creato un gruppo di studio interdisciplinare, che prende in considerazione queste tre materie, all’interno del Ministero per i beni e le attività culturali con l’obiettivo di migliorare la conoscenza del territorio. Il Gruppo di Ricerca Interistituzionale TELEGEO, al quale partecipano diverse istituzioni tra le quali l’ APAT – Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici, la ESA/ESRIN – European Space Agency, la Soprintendenza Archeologica per il Lazio e lo Stato Maggiore Difesa – Scuola di Aerocooperazione, si occupa di utilizzare allo stesso modo, le moderne tecniche di telerilevamento e la mitologia legata alle catastrofi naturali come strumenti di conoscenza del territorio dal punto di vista geologico, ambientale ma anche archeologico e turistico.
Si tratta sostanzialmente di utilizzare il telerilevamento per localizzare su un determinato territorio la presenza di siti archeologici di rilievo, prima ancora di agire sul terreno con scavi e perforazioni. Allo stesso modo l’archeologia si mette al servizio dei vulcanologi, ed in particolare della comprensione delle catastrofi naturali. In che modo? Attraverso la geomitologia, una nuova disciplina che cerca spiegazioni degli eventi naturali attraverso la mitologia. I miti, il più delle volte considerati come un puro parto della fantasia umana, sono invece interpretati attentamente in quanto potenziali resoconti di eventi realmente accaduti in epoche remote. Questa premessa del resto è stata più volte verificata in passato in occasione di sensazionali scoperte archeologiche; si pensi alla mitica città di Ilio ritrovata grazie alla cocciutaggine di H. Schliemann nella Turchia occidentale, luogo esatto dove Omero nell’Iliade l’aveva situata. Senza contare l’antica città di Pompei, dove l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. ha consentito di conservare nei secoli le straordinarie testimonianze della catastrofe naturale. Così, lo studio dei miti e della loro somiglianza in tutto il mondo diventa una chiave di lettura per poter giungere alla spiegazione di tanti antichi “misteri”.
Le attività del Gruppo Telegeo, alle quali partecipano ricercatori di numerosi Enti ed Università , ha evidenziato la necessità di una interpretazione geofisica delle cause che hanno determinato specifici comportamenti umani, quali appunto l’abbandono di alcuni siti archeologici. Nel contempo, grazie alle tecniche di telerilevamento, si osserva il territorio con un elevato grado di dettaglio, fondamentale per definire al meglio il contesto ambientale locale nel quale il fenomeno naturale si è manifestato. I dati forniti dai satelliti si integrano con le fotografie aeree e con i sopralluoghi sul terreno, tramite l’uso di sistemi informativi geografici, per creare un prodotto personalizzato alle necessità e al modo di operare dell’utente finale. Integrare le informazioni sul patrimonio archeologico con le moderne tecnologie di conoscenza del territorio è basilare per favorire lo scambio di informazioni tra studiosi e operatori culturali in generale. Un tale sistema potrà nel medio termine diventare strumento imprescindibile per qualunque azione sui beni archeologici, come ad esempio la pianificazione territoriale, il turismo culturale ed il relativo indotto.
Le testimonianze archeologiche, l’ interazioni dell’uomo con l’ambiente ed il clima nel corso del tempo sono alla base della conoscenza di un territorio. In questo senso il binomio tecnologia ”“ cultura non è solo tecnologia al servizio della cultura ma anche cultura per consentire un uso più adeguato della tecnologia. In questo caso l’archeologia e la geomitologia si mettono al servizio della tecnologia per un approccio alla conoscenza ed alla valorizzazione del territorio a 360 gradi.