Quando è stato costituito il Museo del Cavallo Giocattolo e quali sono le tappe salienti della sua storia?
Il Museo del Cavallo Giocattolo è stato inaugurato il 14 aprile 2000, in occasione dell’80° compleanno del Fondatore della CHICCO ARTSANA, il Cav. Piero Catelli, che aveva voluto e ideato questo museo. Il Cav Catelli è purtroppo scomparso quest’anno il 20 gennaio.
Il Museo è stato realizzato nell’ex scuderia Manzoni, dove nel 1952 era nato Tornese, un cavallo leggendario, come lo si definisce nel libro che gli ha dedicato G. Martinelli. All’apertura vantava una collezione di 400 cavalli giocattolo. Di ogni materiale, legno, cartapesta, metallo, alcuni rivestiti di pelle, altri di legno patinato. Oggi, a distanza di sei anni, il nostro Museo si è arricchito di altri 160 esemplari.
Una recente visita dell’autrice del volume “The rocking horses”, la Signora Patricia Mullins di Melbourne (Australia), profonda conoscitrice di cavalli giocattolo, ci ha onorato di un parere estremamente positivo sulla nostra “scuderia” definendola “un fantastico regno di bellissimi cavalli”.
Recentemente si è aggiunta una collezione di quadri “una scuderia di sogni”, 23 dipinti a olio di grandi e medie dimensioni raffiguranti cavalli giocattolo e giostre, sono il frutto del lavoro artistico della pittrice milanese Wanda Broggi.
Le giostre di Goffredo Colombani, realizzate a mano con un lavoro che ha richiesto in qualche caso 360 ore di lavoro, girando riempiono l’aria di melodie deliziose, musiche che provengono da carillons e piccoli dischi inseriti nei meccanismi delle giostre.
Nel 2003 abbiamo aperto una sala dove presentiamo una collezione di giocattoli in latta serigrafata della Società  Lehmann, piccoli gioielli che funzionano a molla da oltre 100 anni. Un filmato proiettato nella sala ne illustra i movimenti e mette in evidenza i colori che il tempo non è riuscito a modificare.

Quanto è importante per un’azienda dotarsi di un “archivio storico” che ne conservi la memoria delle orgini?
Noi non abbiamo un vero e “archivio storico”, però il nostro museo presenta una collezione di oggetti con riferimento al nostro core-business che è “il giocattolo”.
Una collezione di 110 libri che illustrano e spiegano il collezionismo di giocattoli: bambole, macchine. Giocattoli in generale che sono a disposizione di coloro che vogliono approfondire questo argomento per studio o per piacere.

Di quali pubblicazioni e di quali iniziative è promotrice il Museo?
Abbiamo pubblicato due libri relativi alla nostra collezione ed abbiamo organizzato tre mostre di pittura sul tema, “giocattoli” e “mamme e giocattoli”. Il sabato teniamo dei laboratori manuali “Vesti il tuo cavallo di colori e fantasia”, che consistono nel far bardare un cavallino in polistirolo con stoffa, passamaneria, bottoni e sfridi di lavorazione delle fabbriche di abbigliamento della CHICCO. I bambini possono disegnare il loro cavallo preferito, con i materiali messi a disposizione dal museo.

Com’è percepito Il Museo del Cavallo Giocattolo nel territorio?
Il settore cultura della Provincia di Como ha inserito il museo nel sistema museale della Provincia. Le scuole e i grest della zona e delle città  vicine (Monza per citarne una) organizzano visite al museo. sicuramente è un arricchimento anche per il territorio e in modo particolare per un piccolo paese quale è quello di Grandate, dove in Via Tornese, sorge il nostro museo.

Cultura d’impresa è un progetto realizzato in collaborazione con Museimpresa (www.museimpresa.com)