La Regione Toscana vuole promuovere la cultura contemporanea sostenendo attività  culturali finalizzate alla conoscenza e alla promozione delle arti e dell’architettura contemporanee, allo sviluppo del confronto interculturale, e alla rilettura della storia culturale della Toscana dal punto di vista della contemporaneità (art. 1). In questo incontra la Fondazione Michelucci, da sempre impegnata per “contribuire agli studi ed alle ricerche nel campo dell’urbanistica e della architettura moderna e contemporanea, con particolare riferimento ai problemi delle strutture sociali, ospedali, carceri e scuole”. Ovviamente senza restare nel puro ambito delle idee ma traducendo i risultati in azioni concrete, nel rispetto dei drammi urbani che caratterizzano ogni territorio.

Ricerca prima, trasformazione poi. In questa dinamica s’introducono la realizzazione del Palazzo della Solidarietà  a Piombino, gli interventi nelle zone di Lardarello e Pomarance, i progetti per Corea e Shangai nella periferia di Livorno, nonché la riqualificazione delle Case del Popolo nella Provincia di Prato e del Parco del Varignano a Viareggio. Anche altri comuni ”“ Firenze, Campi Bisenzio, Calenzano, Scandicci e Sesto Fiorentino ”“ sono comunque coinvolti dalla trasformazione.

Per quanto riguarda Piombino, la città -fabbrica ha conosciuto negli ultimi anni dei forti processi di ristrutturazione industriale e di trasformazione urbana che hanno valorizzato l’attività  agricola. In questo settore hanno trovato spazio molti immigrati con conseguenti disagi abitativi. Le associazioni culturali hanno dunque deciso di sollecitare l’Amministrazione comunale per la realizzazione di interventi urbanistici e culturali in grado di tamponare l’emergenza. Ecco allora che il Comune di Piombino ha individuato un edificio nelle immediate vicinanze dell’Italsider (elemento caratterizzate questo territorio), dove, secondo un progetto partecipato di progettazione dell’intervento, nascerà  il Palazzo della Solidarietà .

Tra gli altri Cantieri di progetto spiccano per originalità  quelli che interessano Livorno e Prato. Nel margine Nord-Est di Livorno, Shangai e Corea, zone ad alta intensità  abitativa, sono state progressivamente vittime di un percorso di isolamento. Dagli anni Ottanta in poi si è cominciato a pensare la loro ristrutturazione architettonica ed urbana: non solo nuove piazze e nuove case ma anche centri civici, di aggregazione e aree verdi. Questa volta gl’interventi mirano a fare di Shangai e Corea dei punti di riferimento culturale per la città  intera partendo dalla partecipazione sociale.
A Prato invece è nel mirino della trasformazione la rete delle Case del Popolo e dei Circoli nella Provincia, dove la presenza associativa molto diffusa. La mappatura del territorio ha evidenziato un quadro variegato. Ora saranno selezionate ben 12 strutture particolarmente significative dentro le quali saranno poi sviluppati laboratori ed attività  tematiche che rielaborino strategie culturali e ricreative rivolte a giovani, nuovi cittadini, micro-territori locali e realtà  associative e culturali, quali ad esempio l’Officina Giovani del Comune di Prato.
Insomma la Toscana si fa cantiere della cultura contemporanea, in attesa che altre regioni adottino il suo modello: ricerca prima, trasformazione urbana e culturale poi.