Cultura contemporanea che si esprime attraverso l’arte e i modi del nuovo mecenatismo, design anche del paesaggio, grafica tra tradizione e nuove tecnologie. Bellezza che diventa valore fondamentale e distretto industriale che si trasforma in distretto creativo, in nome di una nuova competitività  in campo europeo e mondiale. Tutto questo al centro degli incontri di Creative R’evolution, promossi da Fuoribiennale (realtà  di produzione del contemporaneo) e dalla Regione del Veneto da settembre fino a novembre 2006. 

Cristiano Seganfreddo direttore di Fuoribiennale ci spiega che l’idea del distretto creativo nasce dal bisogno di creare una rete non rete delle numerose realtà  che si occupano di arte, design e creatività , vive e attive nel Nord Italia. “Non si vuole creare un distretto codificato e istituzionale, inutilmente appesantito da normative o consigli di amministrazione, ma un network di conoscenze reciproche. Si vuole rendere visibile quello che già  c’è: il lavoro svolto, le eccellenze raggiunte, i progetti avviati da tutte queste realtà  creative. Il tessuto industriale non sa chi sono, dove lavorano e cosa fanno. La conoscenza in maniera assolutamente fluida aiuta a definire gli ambiti di ognuna e attivare anche feconde collaborazioni e azioni comuni. Mentre la reciproca ignoranza significa solo disperdere e vanificare idee e interventi”.
Una conoscenza che è preziosa sia tra le varie realtà  culturali, di produzione e promozione, ma anche con le istituzioni territoriali che, pur sensibili alla valorizzazione del territorio attraverso la cultura, spesso ignorano quali siano i soggetti a cui proporre la progettazione di nuovi e prolifici interventi in materia.

“L’obiettivo di Creative R’evolution ”“ aggiunge Seganfreddo ”“ è quello di attivare una triangolazione positiva tra territorio, aziende industriali e luoghi e persone della creatività ”.

Gli incontri tra designer, architetti, grafici, responsabili delle Fondazioni, rappresentanti delle Istituzioni, pensati secondo una logica circolare di partecipazione, hanno inoltre puntato sull’appeal del luogo, il bellissimo Teatro Civico di Schio come il Cubo di 80 metri della fabbrica Dainese o la villa palladiana di Caldogno per citarne alcuni.
Abusati sono i termini degli imprenditori riguardo la centralità  dell’innovazione per rilanciare il prodotto italiano, innovazione che è anche creatività . Puntare sul design, quindi e a maggior ragione sul design italiano. Creative R’evolution è l’occasione per conoscere più da vicino la community torinese di Turn, il consorzio Poli.Design di Milano, lo studio JoeVelluto e la Nazionale Italiana Design e sfatare il mito del designer straniero che ha un appeal maggiore per le aziende italiane, anche quando non è un nome di spicco.
“Per questo è nata la Nazionale Italiana Design – afferma Simone Polga di JoeVelluto, tra gli ideatori del progetto ”“ per rilanciare invece i progettisti più che validi che ci sono in Italia, investire sulle persone. Se la creatività  come la ricerca sono la soluzione alla stasi del prodotto italiano, questa va incentivata e sostenuta, sia da parte delle istituzioni, come accade da anni in Francia o in Inghilterra, che all’interno delle stesse aziende storiche di design, che soffrendo la concorrenza e la stasi economica, sono costrette a vendere”. La rivoluzione economica e culturale del nostro Paese passa, quindi, attraverso la riappropriazione del valore della Bellezza.

Per il calendario completo degli appuntamenti e info www.fuoribiennale.org

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