Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Negli ultimi anni è sicuramente aumentato l’interesse della Commissione Europea verso la salvaguardia e la fruizione del più grande tesoro del vecchio continente. Al momento la troviamo coinvolta, insieme con l’ESA (l’agenzia spaziale europea), nel Progetto Galileo, che si propone di dotare l’Europa di un proprio sistema satellitare autonomo ad uso civile.
Sono innumerevoli i settori legati alla tecnologia satellitare: è sufficiente fare un giro sul sito della Galileo Joint Undertaking (www.galileoju.com), la struttura operativa creata per realizzare il sistema, per trovare informazioni sull’impiego applicazioni satellitari nel trasporto marittimo, nella salvaguardia dell’ambiente, nelle telecomunicazioni e quant’altro. Il sistema satellitare Galileo garantirà una precisione senza precedenti nella localizzazione di oggetti e persone.
Per i beni culturali è nato nel giugno 2005 il Progetto CUSPIS (Cultural Heritage Space Management System). L’idea innovativa alla base del progetto è di far interagire le infrastrutture legate ai beni culturali con un’altra importante infrastruttura di servizio europea: Galileo ed Egnos.
CUSPIS utilizza tecnologie chiave per l’autenticazione, la realizzazione di piattaforme sicure di info-mobity, la gestione dei beni culturali e dei contenuti digitali, il watermarking digitale e una navigazione satellitare ad alti livelli di precisione.
Il consorzio responsabile del Progetto è composto da 18 partner di 4 Paesi, dalle Istituzioni responsabili delle opere d’arte, da Istituti di ricerca universitari e da società private legate al mondo dell’innovazione tecnologica. Finora sono state identificate tre famiglie di applicazione dei servizi che Cuspis metterà a disposizione dei Beni culturali, definite dagli acronimi CAM (Cultural Asset Management), CAF (Cultural Asset Fruition) e GTA (Geo Time Authentication).
Il CAM riguarda la sicurezza delle opere d’arte sia durante il loro trasporto in occasione di mostre o restauri, sia quando sono ferme nella loro “posizione naturale” o durante le mostre. I mezzi su cui viaggiano le opere d’arte devono infatti poter essere costantemente localizzati (oggi è utilizzato il GPS a questo scopo). E’ poi necessaria una paziente opera di registrazione dei dati che verificano le condizioni di salute dell’opera nel corso del viaggio attraverso appositi sensori che rilevano almeno umidità e temperatura, per poi trasmetterli ad appositi terminali in possesso dei responsabili del trasporto, pronti ad intervenire in caso di rischio dell’opera.
Sicurezza e informazione al turista amante della cultura: questo offrirà il CAF. Il turista, che si sta mostrando col passare del tempo sempre più a suo agio con gli strumenti tecnologici, potrà essere localizzato durante la sua visita e con un banale click ricevere informazioni sul monumento che ha davanti, sui servizi a sua disposizione nella zona, e qualora fosse necessario, chiedere soccorso.
La catalogazione dei beni culturali, soprattutto in Italia, è una questione annosa; certo è auspicabile che si arrivi ad un’identificazione univoca dei beni e alla garanzia della loro autenticità : questo il proposito del Geo-Time Authentication. I beni potrebbero avere un unico codice identificativo che li accompagna durante il trasporto, che li lega ad una collezione precisa o almeno ad un’area geografica precisa. La “sfida” lanciata da Cuspis è quella di poter creare un sistema che identifichi univocamente i beni, questo agevolerebbe incredibilmente il monitoraggio delle opere, le operazioni di controllo del loro stato di conservazione. La tecnologia a servizio della cultura dunque, come strumento che la valorizzi, la diffonda e la metta al sicuro.
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