http://yorkshirebiella.blogspot.com: un blog, una ricerca artistica sui parallelismi provocati dalla chiusura delle aziende tessili delle città  di Biella e nelle città  inglesi di Leeds e Bradford nello Yorkshire. “Il nostro modo di fare arte – affermano – è basato sulla convinzione che l’arte dovrebbe intervenire direttamente nella vita delle persone, questo è il motivo per cui portiamo avanti Bring us your Arms!“.

I due artisti sono arrivati in Italia a Luglio, avendo entrambi vinto la borsa di studio per partecipare a UNIDEE-Università  delle Idee, una residenza internazionale rivolta ad artisti, professionisti, studenti e laureati provenienti da tutto il mondo, che svolgono ricerca, sviluppano idee e avviano progetti creativi con l’unico obiettivo di realizzare una trasformazione responsabile della società .
La residenza ha luogo presso Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, fondata nel 1998 come incarnazione fisica del Manifesto Progetto Arte (1994) con il quale Michelangelo Pistoletto propose un nuovo ruolo per l’artista: quello di porre in interazione creativa tutti gli ambiti di attività  umana che danno forma alla società . Cittadellarte rappresenta, fin dalle sue prime azioni, una messa in discussione del sistema dell’arte contemporanea, perché configura un nuovo modo operativo che determina un cambiamento profondo e rivoluzionario, in cui l’arte, posta al centro rispetto agli altri saperi culturali e sociali, ridefinisce il suo ruolo nella società  e si mette in relazione e sullo stesso piano dell’economia, della politica, della religione, di tutto ciò, insomma, che si configura come sapere o azione sociale. Cittadellarte si trova all’interno di un ex-lanificio del XIX secolo, nello storico centro tessile di Biella, oggi in declino a causa della competizione cinese.
Quando, arrivati a Biella a luglio, abbiamo saputo che il territorio è un importante distretto tessile – spiega Abbott – abbiamo subito visto un legame con Leeds. In questi mesi poi abbiamo scoperto molte somiglianze, in particolare sullo sviluppo della città , lo stesso clima imprevedibile, la stessa forte etica lavorativa“.

La prima fase del progetto è stata di ricerca: sono stati individuati interessanti analogie tra i territori del biellese e dello Yorkshire: l’uso degli stessi macchinari tessili, fabbriche costruite con la medesima architettura, la diffusione dello stesso modello paternalista all’interno della fabbrica, medesima l’architettura nella costruzione dei villaggi dei lavoratori. Gli artisti hanno ricercato elementi caratteristici dei due territori come prodotti tipici, artigianato locale, usi e costumi, per diffondere un ritratto veritiero della vita quotidiana in queste aree. “E’ stata una sorpresa scoprire così tante analogie e parallelismi nello sviluppo sociale di queste due città  del tessile” affermano.

L‘ultima, e più importante, fase di ricerca prevede l’uso di questionari e interviste. L’esito di questa fase dipende dal coinvolgimento e dall’interazione con le comunità di operai ed ex operai tessili delle comunità di Biella e dello Yorkshire.
Gli artisti hanno progettato una “macchina di indagine interattiva“, un percorso-intervista in cui ognuno può “depositare” storie, ricordi, domande, speranze e sogni per il futuro. Hanno inoltre divulgato un questionario, compilato da un identico numero di persone di Biella e dello Yorkshire, il cui scopo è comprendere come le due comunità hanno reagito alla recessione economica provocata dalla chiusura delle aziende tessili.
Molte persone, infatti, hanno dovuto confrontarsi con il drammatico cambiamento provocato dalla chiusura delle industrie tessili a Leeds, Bradford e a Biella. “Le due città hanno chiaramente molto in comune ma stanno attraversando fasi diverse dello stesso processo. Questo è un momento di grande tensione per gli operai italiani e crediamo che conoscere il modo in cui la comunità dello Yorkshire ha affrontato il cambiamento potrebbe essere di grande aiuto per i biellesi. L‘ironia sta nel fatto che l’apertura delle aziende biellesi fu una delle cause che provocarono il declino delle fabbriche nello Yorkshire, speriamo che la condivisione e lo scambio di esperienze ricucia le vecchie ferite. Inoltre speriamo che la relazione tra gli abitanti inglesi e italiani possa rappresentare qualcosa di più di una semplice novità e avere implicazioni costruttive e utili”.

Le informazioni raccolte saranno diffuse nelle città prese in esame, coinvolgendo le pubbliche amministrazioni e i cittadini. In futuro gli artisti vogliono allargare la rete internazionale di città studiate.
Il progetto sarà presentato al festival di arte contemporanea SItuation Leed’s Festival a Leeds, a Maggio.

Per approfondire:
Bring us your Arms!