Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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L’immigrazione comunitaria può essere intesa come un sismografo sensibile, un indicatore efficace di nuove logiche di organizzazione dello spazio. Essa ci parla di successioni tra popolazioni ed estese metamorfosi, così come di annidamenti, di improvvise alterità che appaiono nei territori urbanizzati, inserendosi come originali tasselli. Le coabitazioni convivono così con processi di relativa distanziazione e differenziazione, mentre al suolo si si disegna una geografia fatta di contaminazioni, di conflitti ma anche di reciproche indifferenze. Ai nuovi arrivati si deve un inaspettato contributo alla conservazione del significato e non solo delle forme di alcuni spazi antichi, storici, radicati al suolo, così come l’emergere di forme di territorialità sempre più estese, aperte e instabili, fatte di crocicchi imprevisti e di improvvise eruzioni. I paesaggi italiani dell’immigrazione ”“ ben lungi da essere un fenomeno che necessita di una lettura specialistica, ma pur sempre bisognosi di una lettura attenta e faticosa che eviti facili banalizzazioni ”“ con tutta la loro specificità e con alcuni elementi comuni rispetto a quelli di altri paesi europei, ci aiutano forse , a leggere il movimento del nostro paese e le molteplici e ancora poco indagate trasfigurazioni del suo paesaggio.
Metamorfosi urbane: i luoghi dell’immigrazione
Arturo Lanzani, Daniela Vitali
DAIP Dipartimenti di Architettura Infrastruttura e Paesaggio 2003