L’allora Ministro dei Beni Culturali Rocco Buttiglione aveva già affrontato la questione nel 2005, con la promulgazione di un nuovo regolamento che avrebbe consentito l’accesso gratuito ai disabili e ai loro accompagnatori in tutti i siti culturali statali (provvedimento entrato in vigore nel luglio 2006). L’iniziativa, seppur meritoria, non mancò di suscitare qualche polemica da parte dei diretti interessati, che, più che uno sconto sul biglietto, si preoccupavano giustamente di esigere un maggior grado di accessibilità ai suddetti luoghi. Un anno dopo, il suo successore Francesco Rutelli ha annunciato l’avvio di un pacchetto di iniziative volte al totale abbattimento delle barriere architettoniche che ostacolano l’ingresso ai musei e monumenti italiani. E non solo. La prima mossa, naturalmente, riguarderà il completamento del censimento sull’accessibilità degli edifici e dei siti, un’operazione che permetterà agli operatori di ricostruire un quadro aggiornato, affidabile e completo della situazione attuale. L’indagine, secondo le dichiarazioni, avverrà su scala nazionale, sarà diversificata a seconda delle distinte forme di disabilità e seguita dalla pubblicazione di una Guida ai siti culturali accessibili. Subito dopo, sulla base dei dati raccolti e d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni e con le Associazioni delle persone con disabilità , saranno pianificati gli interventi attuabili nel breve periodo. Altrettanto importante la decisione di individuare i casi più significativi di accessibilità effettiva e garantita, in modo da prendere spunto dalle esperienze riuscite per replicarne il modello su siti analoghi. Il compito di coordinare tutte le attività rivolte all’applicazione del piano sarà affidato ad una specifica Commissione permanente. Il progetto tuttavia non riguarda soltanto la disabilità motoria, ma anche quella sensoriale, e non si limita dunque alla questione delle barriere architettoniche. Tra i progetti allo studio, infatti, spicca “Libro Parlato”, un sistema integrato di consultazione, download e prestito di audio libri in diversi formati (audiocassetta, cd e file mp3). L’iniziativa coinvolgerà 24 biblioteche statali, che si doteranno di apparecchiature hardware e software ad hoc e organizzeranno corsi di formazione per il personale addetto al servizio. Il bacino potenziale di utenza è particolarmente significativo: i non vedenti sono stimati in 350.000, gli ipovedenti in 1.200.000, i dislessici in 1.500.000.
Per incentivare inoltre l’applicazione delle norme sull’accessibilità , il Ministero ha annunciato che includerà tra gli indicatori di qualità di un sito culturale (parte di una Carta della qualità dei servizi, a breve in distribuzione come testo guida in tutti i siti culturali statali) la voce “accesso facilitato per utenti per ridotta capacità motoria”. L’ ultimo punto, non meno significativo, del “pacchetto”, riguarda l’istituzione di un Premio Nazionale per la miglior tesi di Laurea prodotta nelle Facoltà di Architettura italiane. Naturalmente, le tesi premiate dovranno confrontarsi con il tema della disabilità , cercando di mettere a punto soluzioni innovative ed efficaci per la costruzione o la messa in regola di musei e siti culturali pubblici in genere. Insomma, il piano d’azione c’è e sembra anche piuttosto coerente.
Un percorso che, almeno sulla carta, parte dall’analisi della situazione attuale (un censimento parziale condotto nel 2005 dava come “accessibili” circa la metà dei siti presi in considerazione) per arrivare alla progettazione e alla messa in opera di soluzioni ad hoc. Speriamo che la chiarezza degli intenti trovi una speculare e combaciante applicazione nella realtà dei fatti. E che l’accessibilità non sia più un’eccezione da lodare, ma finalmente la regola.

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