Castello di Rivoli, museo della pubblicità

La capacità di comunicare i propri valori, la divulgazione della cultura e della storia d’impresa, la costruzione di un’immagine forte e caratterizzante, sono ormai unanimemente considerati elementi fondamentali del successo di un’azienda. Tuttavia l’immagine novecentesca della “fabbrica” sembra essere ancora profondamente legata al tema del “fare”, alla sostanza del processo produttivo.
La fabbrica comunica”, mostra in corso al Castello di Rivoli, istituzione molto attenta ai temi della comunicazione anche perché sede, tra le altre cose, di un Museo della Pubblicità , si propone di smentire questo assunto raccontando la storia di cento anni di industria torinese. Gli intenti vengono chiariti già nella presentazione: “le fabbriche comunicano, innanzitutto facendo il loro lavoro, cioè producendo: i prodotti stessi sono comunicazione. In un mondo in cui gli oggetti d’uso sono più o meno tutti prodotti industrialmente, essi contengono sempre un doppio livello di comunicazione. Vi è innanzitutto una comunicazione di base, iniziale, in cui la merce dice che è e che cos’è, in cui si racconta come automobile, pantalone, macchina da scrivere, frigorifero. Vi è poi un secondo livello della comunicazione di fabbrica, logicamente posteriore, ma altrettanto importante. Nella vita sociale ogni merce non segnala solo la sua funzionalità le circostanze del suo uso, ma anche i dati meno funzionali della sua età , del suo livello di prezzo, e infine soprattutto del suo ‘gusto’ e del ‘mondo”‘ che esprime.”
Il prodotto dunque, è già un primo veicolo di comunicazione, che viene poi affiancato dalle più riconoscibili attività di divulgazione, marketing e pubblicità . Un corpus di immagini, suoni, concetti e storie che, nei migliori casi, vanno ad imprimersi con marchio indelebile nell’immaginario collettivo.
Il percorso espositivo si sviluppa in successivi ambienti tematici. Nel primo si propone al visitatore, attraverso una multivisione audio-video, un’immersione virtuale nella realtà dell’officina attraverso la sua evoluzione storica: dai primi opifici tessili e meccanici, alla catena di montaggio fino allo stabilimento automatizzato. Il secondo ambiente è dedicato allo sviluppo della realtà industriale piemontese negli ultimi cento anni, mentre il terzo mostra alcuni dei prodotti più significativi usciti nel Novecento dalle fabbriche del territorio e insieme la comunicazione fatta su di loro. Si va dai modelli storici di automobili Fiat, agli spot della Lavazza (chi non ricorda la Carmencita?) e del Martini.
La dichiarazione di Ugo Volli, semiologo e curatore della mostra è significativa per comprendere lo spirito della rassegna, in corso fino al 28 gennaio 2007: “si tende a pensare che la grande macchina dell’industria torinese abbia tratto il suo successo dalla capacità tecnologica e organizzativa. Ma il lato comunicativo è altrettanto importante. Le industrie del territorio piemontese hanno inventato nuove forme di comunicazione coi loro prodotti e intorno a essi, determinando profondamente lo stile di vita e l’identità italiana del Novecento”.
Un esempio, dunque, quello delle aziende in mostra, da ricordare e seguire, attualizzandolo con l’utilizzo intelligente e strategico delle nuove tecnologie e dei nuovi codici di senso tipici della nostra contemporaneità . Una mostra sulla memoria che lancia un messaggio verso il futuro. Per una fabbrica contemporanea sempre più comunicativa.

Per informazioni:
La Fabbrica comunica
dal 15/11/06 al 28/1/07
Castello di Rivoli, p.zza Mafalda di Savoia, Rivoli (Torino)
tel: 011 9565222 / fax: 011 9565231
info@castellodirivoli.org
www.castellodirivoli.org