Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
Partita IVA 03068171200 | Codice Fiscale/Numero iscrizione registro imprese di Roma 03068171200
CCIAA R.E.A. RM - 1367791 | Capitale sociale: €10.000 i.v.
Il Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli racconta nelle sue sale tutte le fasi e gli aspetti del processo produttivo dell’azienda: non mancano racconti sulla storia della famiglia e dell’impresa, e l’illustrazione della fase commerciale, nonchè la struttura di un negozio tradizionale. Il museo contiene, ancora: biografie di antenati illustri, antichi manoscritti che raccontano di con operazioni commerciali del ‘600, testimonianze della vita politica e letteraria dell’epoca, oggetti domestici, e oggetti che evocano il costume delle campagne del rossanese, oggi scomparso. Un viaggio nel passato di una azienda e del suo territorio, insomma, a testimoniare che impresa e cultura sono un binomio indissolubile.
Che tipo di iniziative promuove il Museo?
Il Museo è aperto al pubblico tutti i giorni, feriali e festivi, e offre visite guidate gratuite su prenotazione. Vi sono poi momenti speciali, come l’apertura notturna in occasione della Nuit des Musées. Ogni anno si celebra la giornata della Cultura d’Impresa; si proiettano filmati e, nel periodo estivo, vi è una programmazione di eventi con cadenza settimanale.
Qual è la percezione del Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli sul territorio?
Dall’apertura, nel 2001, ad oggi il Museo ha un numero di visitatori crescente, che si aggira sui 40.000 annuali. Il Museo è molto seguito dal territorio, ha rapporti continui con i giovani universitari per brevi stages e preparazione di tesi di laurea e ha un programma annuale che viene inviato alle scuole della Regione di ogni ordine e grado e che riscuote molte adesioni.
Quali sono il ruolo e la storia del Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli e quali chiavi di lettura vuole fornire al visitatore?
Il ruolo è di primo piano nel panorama della cultura d’impresa, ed è rilevante la funzione del Museo nel promuovere il territorio ionico calabrese e nel far conoscere l’economia di un passato che sa proiettarsi, attraverso l’innovazione e la ricerca, verso il futuro.