Il filo conduttore si è dipanato tra contesti italiani e stranieri, e gli approcci hanno spaziato dall’urbanistico al legislativo, dall’economico all’architettonico. Comune l’interesse a condividere le esperienze e a confrontarsi. Ecco un breve viaggio tra i temi affrontati al Convegno.
Si parla molto di “borghi”, ma tale espressione sarebbe da sostituire con quella di “centro storico minore”, dove “minore” non sta per “meno importante”. Molti i problemi ancora da risolvere:le dimensioni intercomunali non considerate, il distacco tra legislazione nazione e regionale, il vuoto legislativo.
Nella città  cinese di Lijang, già  iscritta tra i siti Unesco, nell’ambito del progetto Asialink (creato per sviluppare progetti e scambi di esperienze tra l’Unione europea e i paesi asiatici) è stato sviluppato dalla Facoltà  di Architettura della Sapienza un progetto di recupero e valorizzazione. L’intervento ha seguito quattro principi ispiratori: protezione, gestione, autenticità  e integrità .
Ripristinare un legame tra il territorio e i suoi abitanti partendo dalla memoria: il progetto Terrains Cultivés è attivo dal 2003 in un piccolo paese francese, Valentigney. Organizzato e comunicato con gli strumenti di ogni moderno progetto culturale, ha affrontato le fasi della diagnostica, della realizzazione di iniziative di diversa forma, e della trasmissione delle conoscenze.
Partire dalle persone: sensibilizzare la popolazione locale, scarsa e poco partecipe dell’identità  del territorio, per avviare un difficile lavoro di valorizzazione: accade in Molise, nella media Valle del Trigno. Lo strumento è quello del video, in un lavoro di ricerca nell’ambito del progetto “Azioni pilota in aree Pit”. Protagonisti: il territorio, il paesaggio, gli abitanti, il viaggio. Un video sperimentale con scopo didattico, e insieme un momento di riflessione.
Conoscere per regolare: l’esperienza del Veneto, che presenta una antica attenzione in merito ai centri storici. Durante il periodo austriaco fu realizzato il Catasto dei centri storici, fonte preziosa per il nuovo Atlante dei centri storici realizzato dalla Regione Veneto.
L’esperienza della Val d’Agri racconta la volontà  di sviluppare un territorio attraverso un sistema di qualità . L’obiettivo è migliorare le condizioni ambientali e socio economiche (quindi la qualità  della vita) di un territorio in cui la struttura insediativa è rarefatta, in quanto basata su un reticolo di nuclei abitati di piccola dimensione, tutti distanziati fra loro.
Una rete transfrontaliera per la valorizzazione di trenta centri storici sardi: è Labnet, Laboratori per la conoscenza dei territori. La rete si esprime attraverso una analisi delle realtà  locali, ma anche attraverso scambi di esperienze. Oggi, il progetto dispone di un portale teso a diffondere i risultati ottenuti.
Un modello di intervento creativo è rappresentato da CulturALP, la rete per la valorizzazione dei Centri Storici e dei Paesaggi Culturali nel Territorio Alpino. Superata la fase di ricognizione del patrimonio culturale e della catalogazione e rappresentazione cartografica dei suoi componenti, CulturALP sta approntando le “Linee guida sugli interventi nei centri storici”.
Offrire servizi per le imprese presenti sul territorio localizzandole nel centro storico: succede ad Atessa, nella Valle del Sangro. I primi passi fatti hanno visto un restyling del centro abitato: piazze urbane d’autore e contratti di quartiere, ascensori e rampe di collegamento per l’accessibilità, nuovi parcheggi per invogliare a raggiungere le attività commerciali presenti: un modello innovativo, in cui si pensa ad un centro storico come a un luogo vivo che ha bisogno di abitanti, servizi, attività.
Progetto RCSM: una rete di piccoli comuni fuori dai circuiti del turismo classico, molti dei quali caratterizzati da una ricchezza storico-ambientale poco conosciuta. Il compito della rete è fornire assistenza e accompagnamento affinché possano raggiungere livelli di qualità alta. tramite l’inserimento all’interno di Club di qualità.
Migliorare la qualità di vita della comunità locale, creare sviluppo economico e sociale, preservare e valorizzare le risorse oggi disponibili, sono queste le prospettive che Borghi Autentici si è prefisse nel proprio modello di qualità. Attraverso l’attivazione di una serie di laboratori: sull’identità, sulla qualità urbana, per il risparmio e l’efficienza energetica, e sulla qualità sociale.
Numerosi gli spunti, dunque, ed eterogenee le linee di sviluppo dei contributi del convegno NarrAZIONI: comune, però, l’interesse verso il quale gli sforzi progettuali convergono: il racconto come condivisione della conoscenza territoriale di un centro minore, quale base imprescindibile per un suo corretto sviluppo.

Master ACT – Valorizzazione e gestione dei centri storici minori AmbienteCulturaTerritorio, azioni integrate