Le tv su internet: lo schermo del computer come lo schermo del televisore, ma con caratteristiche di interattività  in più. Rispetto alla televisione tradizionale, le net television promettono di integrare le modalità  di condivisione e di networking sociale che il web ha ormai insegnato a utilizzare. Gli esempi più recenti: Joost e Babelgum. Il primo vero antenato è stato “The Venice Project”, programma che era stato ideato per vedere la televisione via internet. Dalle ceneri di questo progetto è nata Joost (pronuncia: juiced) da un’ idea di Niklas Zennstrà¶m e Janus Friis, i geniali inventori di Skype.
Una svolta per la fruizione di contenuti multimediali in rete? Sembra proprio di sì. Intanto, più precisamente si parla di peer-to-peer tv, ovvero applicazioni basate su software peer-to-peer per distribuire video sulla rete. La logica è la stessa dello scambio di brani audio: ogni utente può contemporaneamente scaricare materiale da internet, e allo stesso tempo condividere prodotti video. Questa partecipazione multipla a un unico prodotto assicura poi maggiore qualità  video: più sono gli utenti che guardano, meglio si vede. Joost rende possibile la visione di canali televisivi scelti dall’utente, il quale decide anche quando e dove vederlo svincolandosi in questo modo dalle rigidità  dei palinsesti.
Prima esperienza di internet tv per ora disponibile per Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada, Joost è stata presto affiancata dall’omologa italiana, Babelgum. Esempio tutto italiano di internet tv ora in fase di beta testing, si basa sulle connessioni peer-to-peer per la trasmissione di tutti i contenuti video grazie anche alle segnalazioni tra gli utenti, i quali potranno scegliere i contenuti da fruire sulla base delle scelte effettuate precedentemente. Anche Babelgum offre diversi canali tematici e permette di essere aggiornati sui contenuti dei temi man mano che questi sono caricati nel sistema. Grande spazio sarà  dato alla community, in quanto la maggiore visibilità  sarà  offerta a quelli che raccoglieranno più preferenze tra gli spettatori. Le parole chiave, che la differenziano rispetto a prodotti quali Youtube, sono professionalità  e qualità .
Su Babelgum, ad esempio, non sono accettati contributi video amatoriali, ma solo professionali e provenienti da società  testate. La vera novità  sembra essere quella dello spazio al talent scouting: talenti tra i nuovi registi e spazio alla sperimentazione di società  indipendenti di produzione cinematografica. Non a caso, a fare da testimonial in occasione della presentazione al Mip, il regista Spike Lee, che alla net tv italiana ha ceduto i diritti del cortometraggio “Jesus Children of America”, che era stato girato su richiesta di UNICEF e su cui poi lo stesso Lee ha riacquisito i diritti. Per quanto non si tratti di idee completamente innovative – i canali Iptv esistono già  da diversi anni- è innovativa l’idea della fusione di tv e computer in un’unica tecnologia che permette all’utente di partecipare attivamente: la logica di trasmissione e di fruizione di contenuti si capovolge, da una logica verticale a una orizzontale.

www.joost.com

www.babelgum.com