Quando è nato il Museo del Cappello Borsalino e quali sono state le tappe della sua storia?
L’apertura del museo Borsalino è stata voluta dal Comune di Alessandria e dalla Borsalino SpA. Si è trattato di un evento di particolare importanza perché Borsalino è un marchio internazionale, sinonimo di cappello italiano nel mondo. La storia del cappellificio Borsalino si intreccia strettamente fin dai suoi esordi nel 1857, alla storia della città  di Alessandria. Oggi è possibile apprezzare la complessità  e la ricchezza della storia del Cappellificio e del cappello Borsalino attraverso una visita al Museo del Cappello.
Il Museo, aperto a fine maggio 2006, è interamente dedicato al cappello, all’azienda e alle relazioni tra la città  di Alessandria e la fabbrica. Il locale in cui oggi è inserito, al primo piano dell’antica sede della ex ”“ palazzina uffici, ospitava un tempo la Sala Campioni, utilizzata per catalogare ed esporre i prototipi dei modelli creati dalla Borsalino. E’ stato mantenuto intatto il fascino della sala e del suo contenuto e restaurati gli arredi fissi e mobili, che risalgono agli anni Venti del Novecento. Il percorso museale è di tipo circolare e si snoda, attraverso l’esposizione dei cappelli ”“ circa 2000, scelti fra gli oltre 4000 della collezione ”“ in vari approfondimenti legati alla storia della fabbrica, al processo produttivo, alla storia del cappello Borsalino, agli sviluppi contemporanei dell’azienda e del prodotto. Lungo il percorso espositivo sono dunque diversi i temi sui quali il visitatore può dirigere la propria attenzione.

Che tipo di iniziative promuove il Museo?
Il museo del Cappello promuove iniziative che hanno lo scopo di tutelare la memoria dell’azienda e il legame tra l’azienda e la città  di Alessandria. Il programma delle attività  e delle manifestazioni previste viene concordato con la Borsalino SpA.
Il museo realizza attività  molto diversificate tra loro (mostre, spettacoli teatrali, percorsi didattici); in particolare quest’anno in occasione dei 150 anni della fondazione dell’azienda è stata allestita una mostra fotografica storica, è stato presentato l’inventario dell’Archivio Storico della Borsalino, è stato realizzato un volume antologico di racconti “noir” dedicati al cappello Borsalino. Tali attività  sono volte a coprire un ampio arco di interessi, aspettative ed esigenze che hanno il fine di dare sempre maggiore visibilità  al museo e alla storia che lega questo marchio alla città . Oltre all’archivio storico dell’azienda, di proprietà  civica, è stato catalogato anche il fondo fotografico disponibile on line sul sito del Comune di Alessandia. Il fondo fotografico della Borsalino si compone di circa 600 positivi (stampe ai sali d’argento e al collodio raccolte in preziosi album) in buono stato di conservazione. Il fondo, donato nel 2002 alla Fototeca Civica dalla signora Giovanna Raisini Usuelli, ultima erede della famiglia Borsalino, comprende immagini storiche della famiglia Borsalino e della fabbrica. Le immagini raffigurano momenti privati della famiglia Borsalino, eventi della storia della fabbrica e della sua interazione con la città , opere pubbliche finanziate dalla famiglia Borsalino, fasi di lavorazione dei cappelli, fotografie raccolte in album. E’ possibile consultare nel catalogo in linea 350 fotografie e visionare gli originali conservati presso gli uffici della Fototeca Civica. Il museo promuove anche la realizzazione di percorsi didattici. I percorsi didattici si rivolgono alle scuole di ogni ordine e grado. Gli incontri di circa un ora ciascuno hanno l’obiettivo di descrivere il lungo processo di realizzazione di un cappello in feltro di qualità , di evidenziare lo storico legame del cappellificio famoso in tutto il mondo e l’importanza che la famiglia Borsalino ha rivestito per la città , attraverso le opere di edilizia pubblica.

Qual è la percezione del Museo sul territorio?
Tra la Borsalino e la Città di Alessandria c’è un legame strettissimo, il museo restituisce una parte preziosa della sua storia e costituisce un vero e proprio monumento al lavoro degli alessandrini. L’industria del cappello, divenuto simbolo di Alessandria, ha significato per la città sviluppo, industrializzazione, benessere. Quando si dice Borsalino, ad Alessandria, emerge la memoria di un’azienda e la prima industrializzazione, c’è la storia di una “one company town”. La ciminiera, purtroppo abbattuta nel 1987, è stata un simbolo per la città per molti anni e la sirena che annunciava l’inizio dei turni è stata per più di una generazione la colonna sonora che scandiva tempi e attività. Le collezioni, le testimonianze materiali, l’archivio aziendale e le raccolte fotografiche sono diventate punto di partenza per varie attività di studio, ricerca e approfondimento. Anche per questo motivo l’amministrazione ha stabilito l’ingresso gratuito per tutti i cittadini residenti in Alessandria.

Qual è la risposta della popolazione locale alle sue iniziative?
Per valutare l’indice di gradimento della popolazione alle iniziative proposte si è provveduto ad effettuare un sondaggio sulla percezione della qualità degli eventi organizzati dal museo e sul gradimento del museo stesso. Il Servizo Musei ha provveduto in collaborazione con l’Ufficio Controllo di Gestione, a redigere un apposito questionario da proporre ai visitatori. Il primo anno di apertura del Museo ha registrato un grande e crescente interesse: delegazioni commerciali da vari paesi (Giappone, Stati Uniti, Francia, Israele), gruppi di turisti da varie regioni d’Italia, gli ambasciatori di Argentina e Uruguay. I visitatori nei primi sei mesi di apertura sono stati 3353 (da maggio a dicembre 2006) e 2111 nei primi cinque mesi del 2007, per un totale di 5464 visistatori.

Museo del Cappello Borsalino