Le iniziative e gli ambiti di applicazione della comunicazione e delle nuove tecnologie si moltiplicano. Per quanto riguarda la semplice attività  di comunicazione pubblica, solo da poco esiste in Italia una normativa di riferimento che regola tutte le attività  di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni. La legge 150 del 2000 è il primo vero caposaldo che trasforma le azioni di comunicazione nel settore pubblico da elemento residuale a elemento su cui concentrare risorse e definire strumenti precisi per l’impostazione delle attività .
Gli obiettivi: descrivere le attività  ed il funzionamento delle strutture, promuovere la conoscenza degli enti, favorire i processi di semplificazione interna, promuoverne l’immagine sia in Italia che all’estero e dare visibilità  agli eventi a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale.
Altro settore in notevole sviluppo è rappresentato dall’E-gov. Cosa si intende con questa espressione? eGovernment è l’uso delle tecnologie di informazione e comunicazione per rendere le pubbliche amministrazioni efficaci ed efficienti promuovendo la crescita e impostando attività  di comunicazione con gli utenti. Sembra facile, ma i risultati non sono sempre incoraggianti. Soprattutto in Italia.
Sul come fare, l’E-Government Bulletin fornisce preziosi consigli. Tanto per incominciare, è meglio iniziare immediatamente inaugurando soluzioni tecnologiche e, testandole attraverso l’uso, studiare bene le reazioni degli utenti per apportare le modifiche che rendono il servizio usabile ed interattivo, infine avere come obiettivo irrinunciabile la reale usabilità , prestando la maggiore attenzione possibile ad essa come legata all’utilità  del servizio stesso.
Nella stessa direzione di semplicità  d’uso e di ricerca dell’efficienza si muovono le soluzioni di open source (software rilasciato con un tipo di licenza per la quale il codice sorgente è lasciato alla disponibilità  di eventuali sviluppatori, in modo che con la collaborazione libera e spontanea il prodotto finale raggiunga una complessità  maggiore di quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo di programmazione) nel campo della pubblica amministrazione.
L’esempio più recente è la Commissione “Open Source” istituita dal ministero per le innovazioni con supporto operativo del Cnipa e del Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie. Iniziativa recentissima, la commissione invita le pubbliche amministrazioni a sviluppare un sistema strategico di gestione dei sistemi informativi interni tramite la creazione di ambienti di sviluppo cooperativo su internet per la condivisione di soluzioni di open software e per la definizione delle linee guida di intervento per le amministrazioni. Alcuni esempi: il Dipartimento di Informatica e Sistemistica dell’Università  degli Studi di Napoli “Federico II” sta definendo modelli in Open Source per la collaborazione a livello internazionale con gli altri istituti di ricerca; l’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari che è intervenuto con progetti di e-health con un approccio che prevede un’architettura basata su interconnessioni tra “isole informatiche” permettendo un’evoluzione dei dati costante.
Un settore in cui sono presenti logiche di mercato improntate ad altissima competitività  e nel quale l’efficacia degli interventi può essere assicurata non solo dall’uso di strumenti di “open source”, ma da interventi costanti di “open development”.

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