Rifiuta stanze extra lusso, elettricità  e tecnologia. Preferisce i cavalli alle automobili e le bici ai motorini. Via telefonini, televisori e Playstation a vantaggio di un contatto diretto con i luoghi, la gente e la cultura.
E’ questo l’identikit del viaggiatore responsabile, che si fa promotore di un turismo sostenibile come strada maestra per riequilibrare il rapporto tra turismo e territori di destinazione.
Secondo la definizione proposta dall’associazione Italiana per il Turismo Responsabile (Aitr), si tratta di un turismo “attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture”.
Tale concezione prende le distanze da quella di turismo tradizionale, che pone enfasi, invece, sull’evasione e il relax del turista, a scapito di una interazione culturalmente profonda e sostenibile con l’ambiente che lo ospita.
Sono i luoghi, le persone e le imprese a diventare i veri protagonisti di questa inversione di marcia. Ognuno di essi è chiamato a dare il proprio contributo verso un turismo diverso e alternativo, che preferisca camminare in punta di piedi anziché calpestare senza riguardo per il futuro. Spontaneità , creatività , autenticità  e rispetto per l’ambiente sono le caratteristiche del nuovo viaggiatore, che si preoccupa di chi verrà  dopo a visitare quei luoghi e di chi, in quei luoghi, ha scelto di viverci con la volontà  di mantenere fertili le proprie tradizioni, culture e stili di vita.
E’ recente la presa di coscienza che anche il turismo, quando non controllato, possa inquinare e distruggere. In particolare risale agli anni novanta la nascita di un acceso dibattito in merito alla possibilità  di formulare una definizione di turismo diversa, che andasse incontro alle esigenze presenti senza compromettere quelle future. Ciò porterà  l’Unione Europea a rivolgere l’attenzione a questi temi, con disposizioni politiche volte a garantire il rispetto dell’ambiente da parte dell’industria del turismo. Il 2002 viene proclamato dall’Onu Anno Internazionale dell’Ecoturismo; nello stesso anno, per la prima volta, la commissione delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile invita gli operatori del settore e le autorità  politiche a una stretta collaborazione al fine di promuovere questo nuovo modello.
Ad oggi basta una semplice ricerca su internet per rendersi conto di quanto questa pratica sia diffusa e, di quanto sempre più persone scelgono vacanze “pulite”, privilegiando mete e strutture attente al rispetto dell’ambiente. E’ il caso, ad esempio, di Rimini, una tra le principali mete turistiche a livello nazionale ed europeo. La Provincia si è distinta per essersi particolarmente impegnata nella promozione del turismo sostenibile: dalla conferenza internazionale del 2001, che ha prodotto la “Carta di Rimini per il Turismo Sostenibile”, al progetto Life, rivolto alle aree di destinazione turistica di massa.
Dal mese di gennaio 2005 coordina il progetto Svot (Sustainable & Vocational Tourism), i cui obiettivi sono rivolti all’ incentivazione delle buone pratiche promosse dal modello di turismo sostenibile, attraverso l’individuazione di nuovi segmenti di mercato e l’innovazione delle politiche turistiche per l’implementazione del turismo vocazionale.

Riferimenti:

Associazione Italiana per il Turismo Responsabile
Il Progetto Life
Il Progetto Suvot