La seconda edizione del Festival dell’Economia di Trento si è conclusa, quest’anno, con l’intervento del premio nobel Gary S. Becker, il quale interrogato sul dove sarà  possibile trovare successo e crescita nei prossimi decenni, ha risposto dicendo: “in quei Paesi che sapranno investire nei propri cittadini. Perché il Capitale Umano è sempre più importante; perché non basta possedere petrolio e materie prime per prosperare; perché le persone e non le risorse o le macchine determinano già , ma lo faranno sempre di più, la nostra ricchezza”.
“Competere con gli intangibili”, di cui il Capitale Intellettuale e Umano sono le componenti principali, pare essere la strategia vincente per affrontare le sfide del XXI secolo. Carlo Ronca – muovendosi all’interno di questo scenario – mette in evidenza nel suo ultimo libro, la necessità  di attribuire il giusto valore agli asset immateriali, che al pari dei tradizionali fattori di produzione, contribuiscono alla determinazione del patrimonio aziendale.
Lo strumento attraverso cui misurare e rendicontare in termini monetari le componenti intangibili – brevetti, competenze e formazione del personale, cultura organizzativa, brand, conoscenze tacite ed esplicite – è rappresentato dai nuovi principi contabili internazionali IAS/IFRS, che consentono di individuare la “catena del valore” dell’innovazione e di redigere un vero e proprio “Bilancio dell’Intangibile”.
Secondo l’autore, per attuare pratiche di questo tipo, le aziende devono compiere un generale ri-pensamento della cultura aziendale che le caratterizza, e dei modelli organizzativi, tramite i quali sono state abituate ad agire ed inter-agire tra loro nell’arena competitiva. Se l’Innovazione risulta essere la variabile cardine su cui far leva per l’acquisizione di posizioni di leadership, gli imprenditori e i policy maker pubblici e privati devono imparare il nuovo linguaggio sotteso ad una programmazione metodologica e operativa, capace di agevolare, tra le altre determinanti, “una lettura visibile e comprensibile degli Intangibili dell’impresa, come fattori portanti della sua cultura e dei processi di sviluppo che da essa vengono attivati”.
Nel tentativo di immaginare prospettive future, l’autore fornisce interessanti stimoli per un’attenta riflessione sulle possibili definizioni e misurazioni della componente innovativa posseduta dalle imprese, la cui interpretazione non può essere limitata alla mera creazione di nuovi prodotti, o alla perfetta corrispondenza con la funzione Ricerca & Sviluppo, ma deve essere ampliata, in modo da inglobare tutte le componenti di business dell’impresa, materiali ed immateriali.
Dall’analisi dei più importanti indici europei ed internazionali, che misurano il grado di innovazione di una nazione, l’Italia appare come un Paese con un basso tasso di utilizzazione dei propri talenti, con un basso tasso di brevetti realizzati, e conseguentemente, con una bassa propensione alla valorizzazione formale delle innovazioni diffuse, e con un difficile dialogo tra sistema universitario, sistema della ricerca e sistema delle imprese. Ulteriori motivi per avviare quanto prima il processo di rigenerazione auspicato da Carlo Ronca, con la speranza che il libro possa stimolare il dibattito sul valore degli intangibili, contribuendo a definirne i termini.

Carlo Ronca, è ingegnere ed ha rivestito per Olivetti spa ruoli di management nel settore della Ricerca & Sviluppo e delle operation industriali, lavorando in Italia e negli Stati Uniti. A partire dal 1989, come partner e amministratore delegato di importanti società , si occupa di ricerca, consulenza e formazione per il management.

Competere con gli intangibili
Immateriale e nuovi principi contabili nella creazione di valore dell’impresa
Guerini e Associati 2007  euro 17
ISBN 978-88-8335-922-4