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Secondo quanto riportato nel Quarto Rapporto Annuale di Federculture, la federazione nazionale che raggruppa Regioni, Enti Locali, Aziende di Servizio Pubblico Locale e tutti gli altri soggetti che hanno responsabilità di programmazione nei settori della cultura, del turismo, dello sport e del tempo libero, lo scenario di riferimento risulta essere un altro. Nonostante isolati segnali di inversione di rotta, l’Italia continua ad essere uno dei paesi europei dove la spesa dello Stato a favore della cultura, e delle iniziative ad essa connesse, è inadeguata sia rispetto al valore che questo settore possiede, sia in riferimento alla mole del patrimonio storico, artistico e paesaggistico ivi presente.
Le risorse stanziate dallo Stato italiano, nel corso del 2006, si attestano sui 5,1 miliardi di euro, a fronte di una spesa rispettivamente pari a 8,4 e 8 miliardi di euro sostenuta da nazioni come Francia e Germania. “La cultura per un nuovo modello di sviluppo” diviene, allora, un vero e proprio monito rivolto non soltanto a coloro che occupano posizioni di vertice all’interno della politica statale, ma anche ai responsabili delle numerose amministrazioni pubbliche locali, affinché nell’esercitare il proprio potere decisionale riconsiderino le priorità di intervento, attribuendo all’asset cultura un’importanza sempre crescente.
Il Rapporto Federculture 2007, incentrandosi su queste tematiche, si articola in tre sezioni, ognuna dedicata all’investigazione di un particolare aspetto del concetto di cultura, quale risorsa alternativa attraverso cui migliorare e accrescere la qualità della vita.
La prima parte restituisce un’analisi e una visione d’insieme delle politiche e dei programmi già attuati e di quelli previsti per i prossimi anni, sia a livello nazionale che europeo. A tal proposito, è interessante citare il dato sintetico riguardante i Fondi Strutturali europei, che per il prossimo settennio 2007 ”“ 2013 ammonteranno a 307 miliardi di euro, focalizzando le singole azioni su tre nuovi obiettivi: obiettivo convergenza, obiettivo competitività regionale e occupazione e obiettivo cooperazione territoriale europea.
Nella seconda parte si offre una panoramica sui sistemi di offerta e sulle modalità di gestione degli stessi, supportando le linee d’azione teoriche con la presentazione di casi reali, quali esempi di strategie di successo attuate in ambito nazionale. Infine la terza parte affronta il tema del turismo culturale e del suo stretto rapporto con il territorio, denunciando la perdita di competitività e attrattività dell’Italia, scesa dal primo al quinto posto nella graduatoria mondiale delle mete turistiche, dal 1970 ad oggi.
Chiude il volume un’appendice in cui si riporta il Rapporto 2006 sulla legislazione e sulla Giurisprudenza, in materia di beni culturali e paesaggio. Le riflessioni contenute in questo fondamentale contributo, realizzato e curato per la quarta volta consecutiva da Roberto Grossi, segretario generale di Federculture, suggeriscono che – come ha scritto Serge Latouche – “valutare e misurare la ricchezza in un altro modo ha davvero senso se si tratta di creare un altro tipo di ricchezza. Il problema non è cambiare l’unità di misura per trasformare la società , ma cominciare a cambiare i valori e di conseguenza i concetti a cui intendiamo rifarci” per reintrodurre l’economia all’interno della sfera sociale e per aumentare la qualità relazionale.
La cultura per un nuovo modello di sviluppo
Quarto rapporto annuale Federculture 2007
A cura di Roberto Grossi
Allemandi & C. 2007 euro 20
ISBN 978-88-422-1496-0