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Intervista a Maria Chiara Pasquali, Assessora alle Politiche della Casa ed ai Tempi della Città.
Ci può raccontare come è venuta l’idea di creare una manifestazione il cui fulcro fossero i tempi della città ?
Bolzano è sempre stata una città all’avanguardia, sia a livello nazionale che internazionale, nell’attenzione e riflessione sul valore del tempo a 360 gradi, con le varie sperimentazioni dei progetti di conciliazione dei diversi tempi della città Sperimentiamo progetti pilota su mobilità , scuola e servizi ai cittadini in vario modo. Abbiamo stipulato, infatti, il Progetto dei tempi della città , approvato nel 2005, che è una delle tematiche principali all’interno del piano strategico del Comune. Timecode si inserisce proprio nella pianificazione del progetto dei tempi e degli orari della città .
Che cos’è il Progetto dei tempi della città ?
Nelle nostre città offriamo una vasta gamma di servizi per la cittadinanza, ma il vero problema è l’accesso, anche dal punto di vista temporale, che presenta delle criticità . Per esempio sappiamo che la città è usata in maniera disomogenea. Alcune categorie o fasce di popolazione hanno più o meno difficoltà a raggiungere certe zone della città . E’ importante sapere come è usata e da chi per poter fare una pianificazione adeguata, come quella urbanistica per esempio. Conoscere come è usata la città dai pendolari che ogni giorno vi si riversano per lavoro dalla cintura, e come vi si spostano all’interno durante la settimana, conoscere i profili d’uso e i tempi è importante. Effettuarne un continuo monitoraggio e vedere come possono cambiare a seconda degli interventi di pianificazione è strategico.
Timecode è un progetto del Comune di Bolzano per sperimentare servizi ai cittadini. Una sorta di prova generale per l’applicazione di nuovi servizi o una modalità per indagare le reali esigenze dei cittadini. Che funzione ha l’evento all’interno del piano strategico?
All’interno del piano strategico ha una duplice funzione. La prima è far riflettere tutta la cittadinanza sul tema del tempo, che è fondamentale per determinare la qualità della nostra vita. In epoca di accelerazione continua, il tempo è una risorsa che scarseggia, è fondamentale capirne il valore, nel senso di migliorare e rallentare i tempi d’azione, con lo scopo di trovare una modalità d’uso migliore per noi stessi. L’altro obiettivo riguarda la periferia. Normalmente la maggior parte degli eventi culturali, soprattutto quelli di qualità , avvengono solo in zone centrali. Il resto dei quartieri resta isolato. Invece riteniamo che gli spazi pubblici vadano valorizzati nella loro totalità .
Lo spazio pubblico è uno spazio di relazione sociale, in cui sfera pubblica e privata si incontrano e interagiscono. Gli spazi comuni sono fondamentali perchè aiutano a creare identità rispetto ad un determinato luogo.
Timecode è stata scelta come una modalità di costruzione di un progetto per valorizzare le diverse realtà dei quartieri; un modo per generare una rilettura degli spazi, valorizzare quelli pubblici e proporre una visione di città policentrica, che è anche uno dei desiderata, dei veri obiettivi del piano di sviluppo strategico. Questo piano nasce nel 2006 anche grazie alla partecipazione della cittadinanza. E’ stato scritto da loro stessi durante la realizzazione di cantieri e laboratori ad hoc. Il progetto riassume l’intenzione di costruire con i cittadini una città fruibile appieno. Il suo successo può essere attribuibile proprio al coinvolgimento e alla partecipazione attiva di tutti i cittadini attraverso le associazioni presenti sul territorio, culturali, sociali, sportive, che “dal basso” hanno proposto soluzioni e prospettive di sviluppo.
Nell’occasione si sono svolte una serie di iniziative che hanno coinvolto settori di grande impatto sulla cittadinanza come i trasporti pubblici e la mobilità. Ma anche potenziamento dei servizi di sostegno alle famiglie nell’organizzazione dei tempi quotidiani.
Che tipo di iniziative nello specifico?
Per esempio, rispetto alle politiche del tempo, ampliare orari di servizi pubblici, biblioteche, centri civici, sportelli per andare incontro alle esigenze delle famiglie. Abbiamo ridisegnato i percorsi pedonali di accesso alle scuole, insieme agli scolari, o il tempo interscuola, di mensa e ludico.
Abbiamo creato ludoteche a teatro e a cinema per permettere ai genitori di lasciar i bambini ed essere liberi di fruire l’offerta culturale della città.
Nella mobilità abbiamo migliorato la fruizione, rendendo più frequente i servizi.
Alcune iniziative erano già vigenti, altre sperimentali per queste cinque settimane di Timecode. Se riscontreremo l’approvazione del pubblico cittadino andranno ampliate e sviluppate, inserite nella nostra programmazione e rese operative.
Il percorso culturale inserito nel progetto con lo scopo di sostenere la sperimentazione, proponendo occasioni di riflessione sul valore del tempo, o è pensato come parte integrante del progetto Timecode, che mira la miglioramento della qualità della vita?
Il progetto culturale è assolutamente parte integrante dell’iniziativa. La cosa interessante è che per ognuna delle cinque discipline considerate – nello specifico arte, musica, letteratura, filosofia e sport – abbiamo invitato cinque ospiti illustri che abbiamo coinvolto nella creazione di un progetto ad hoc per ogni quartiere. Quindi cinque quartieri di Bolzano sono stati teatro di cinque interventi inerenti differenti settori.
La dott. Ragaglia, la curatrice artistica della sezione dedicata all’arte, ha invitato ogni artista a creare un progetto per ogni quartiere, in collaborazione con le associazioni del territorio.
Stefano Cagol, per esempio, ha creato una scacchiera, con scritte particolari all’interno, per il quartiere Oltrisarco Aslago, che rimarrà come opera pubblica ad uso dei suoi abitanti.
Per la letteratura abbiamo invitato scrittori che non conoscevano la nostra realtà e quindi non influenzati dalla storia particolare di Bolzano. Ognuno ha vissuto nel quartiere per qualche giorno e ha espresso impressioni sul quartiere sottoforma di racconto. Ogni settimana è stato pubblicato il contributo letterario sui giornali locali. A conclusione di Timecode abbiamo l’idea di una pubblicazione corale per testimoniare il contributo letterario, lasciato in eredità ai singoli quartieri, come memoria storica dell’evento.
Per la sezione Musica, Peter Paul Kainrath ha realizzato un percorso musicale che ha il tempo come tema fondante. La sfida è stata vinta riuscendo a portare in un quartiere periferico la musica contemporanea che non sempre è argomento di facile comprensione. Circa 50 orchestrali collocati in un parco pubblico appena inaugurato, hanno, infatti, generato un grande interesse nel pubblico e rappresentato un elemento d’attrazione della zona. L’evento ha fatto modo che molti cittadini andassero appositamente in quel quartiere, in cui probabilmente non erano mai acceduti, e lo scoprissero grazie all’occasione dell’ascolto del concerto.
Ancora un altro esempio è stata l’esecuzione 840 Vexation per pianoforte di Erik Satie, che ha una lunga durata e che ha coinvolto l’Istituto Musicale di Vivaldi, presente nella città di Bolzano. Si sono prestati un centinaio di musicisti che hanno eseguito l’opera, mentre parallelamente, nella stanza accanto, c’era la lettura di “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust, per far riflettere sulla categoria del tempo attraverso le parole.
Con la filosofia abbiamo avuto Odifreddi che ha parlato delle misure del tempo, Galimberti delle figure, Dacia Maraini del genere del tempo in letteratura.
L’aspetto da sottolineare è che le conferenze sono state realizzate nei diversi quartieri. Per il quartiere si è rivelato un motivo di interesse, registrando una grande partecipazione di cittadini. Stiamo assistendo ad una massiccia partecipazione popolare: sale di centri polifunzionali pieni e affluenza inaspettata.
In concomitanza agli eventi culturali, abbiamo chiuso al traffico alcune aree affinché i cittadini si riappropriassero della città, per sperimentarla con orari commerciali diversi. I cittadini possono verificare che la pedonalizzazione di alcune zone della città è un aspetto positivo.
Timecode è un progetto che aspira ad una organizzazione temporale più giusta, ad un maggior benessere, una uguaglianza tra i sessi, è per la tolleranza e per le diversità.
Oltre la sperimentazione, ha un obiettivo etico e politico….
Un progetto politico ed etico sicuramente. Le politiche sono azioni concrete e pratiche, anche se piccole, ma altamente strategiche per una conciliazione tra tempo del lavoro e quello privato, della cura. L’abbiamo realizzate attraverso l’apertura scolastica delle scuole materne dalle 7 di mattina per poter aiutare i genitori a conciliare il tempo del lavoro, solo per citarne una.
Armonizzare i nostri orari e trovare maggior tempo per noi, ottimizzare il nostro tempo è importante, ma anche la proposta di spendere il tempo in modalità alternative è altamente valoriale per noi.
Cos’è l’Osservatorio sui tempi della città e come si articola?
Ancora non è realizzato ma è in fase di costituzione. Lo stiamo strutturando in collaborazione con i ricercatori dell’università Bicocca di Milano. Lo scopo è riuscire ad individuare aree critiche rispetto all’uso dei servizi da parte delle fasce più deboli, per esempio gli anziani, i giovani egli immigrati.
Saranno predisposti degli indicatori che ci riveleranno un quadro completo sull’accessibilità e la fruizione dei servizi. Potremmo capire dove ci sono più criticità attraverso un monitoraggio annuale che mirerà a rilevare l’evoluzione dei tempi di fruizione in relazione alle azioni attivate sul territorio.