Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Negli ultimi anni istituzioni nazionali ed internazionali stanno investendo le loro energie in iniziative che favoriscono la diffusione dell’uso del digitale nell’arte, ma anche molte altre che mirano alla definizione di percorsi storico-critici per la didattica di questi nuovi moduli riguardanti le espressioni artistiche contemporanee.
Quest’anno, ad esempio, è stata pubblicata la prima raccolta di saggi e articoli interamente dedicata alla storia della media art, Mediaarthistories, curata da uno dei maggiori studiosi del campo e curatore del famoso archivio web “Database of virtual art”, Oliver Grau. Le iniziative di maggiore interesse, però, sono quelle operanti nel web e nel settore dei multimedia per la cultura: mediaartnet.org, netzspannung.org, il portale Digiarts del Mecad e dell’Unesco e, infine, il wikiartpedia.org sono portali e siti web realizzati con lo scopo di raccogliere, catalogare e comunicare le risorse utili alla trasmissione futura di nuovi tipi di arte come net art, arte interattiva, new media art.
Da questi progetti e iniziative sorge in modo molto chiaro un unico concetto: lo studio e la comunicazione delle espressioni artistiche legate all’uso delle tecnologie digitali e interattive è reso possibile solo grazie all’uso delle stesse tecnologie a base multimediale, ipertestuale, interattiva. La chiave di accesso ad un tipo di arte, che gioca con elementi come la sinestesia, la manipolazione in tempo reale di audio e video e l’intera complessità concettuale richiamata dall’incrocio tra arte scienza e tecnologia, non può che essere comunicata attraverso applicazioni multimediali progettate intorno alle esigenze dell’utente/studente contemporaneo. Librerie, archivi, musei si sono aperti al mondo delle tecnologie on line e off line per veicolare i loro contenuti. Nuovi contenuti dal mondo del digitale e dell’interattività necessitano dei loro archivi, di piattaforme idonee alla loro comunicazione, necessitano di esser raccolti, catalogati, raccontati secondo i codici della società contemporanea.
Un caso italiano è rappresentato da iPoint, un punto informativo on line e off line sui nuovi media interattivi applicati all’arte e alla comunicazione. Il progetto nasce come fase finale di INnet (www.innetproject.net), progetto promosso nel 2004 dalle associazioni culturali Avventure in Elicottero Prodotti (Lugano) e Ariella Vidach – AiEP (Milano), il cui obiettivo è quello di creare una connessione tra i centri di ricerca internazionali e le più importanti realtà operanti nel settore delle nuove tecnologie digitali interattive. Come conclusione del progetto, i promotori hanno deciso di continuare l’opera di divulgazione attraverso la realizzazione dell’iPoint, un archivio che documenta l’intero progetto e che rende accessibile per la prima volta al grande pubblico una collezione di materiali video di particolare interesse e rarità (video di spettacoli, performance e installazioni interattive, interviste, documentazione di seminari, workshop e laboratori pratici).
Tecnicamente l’archivio iPoint è una postazione multimediale per musei in cui la navigazione avviene attraverso mouse e tastiera: l’utente può accedere a video di opere di artisti internazionali come Golan Levin, Mark Coniglio e Dawn Stoppiello di Troika Ranch, Maurice Benayoun, Christian Ziegler, Steina e Woody Vasulka, Marcel.lì Antunez Roca, Daniel Schorno del Centro STEIM, Klaus Obermaier, Tamas Waliczky, Ariella Vidach. Questo materiale è attualmente solo disponibile nella versione off line presso le istituzioni partner del progetto, la Gam Galleria d’Arte moderna di Gallarate, il Museo Cantonale d’arte di Lugano, il Conservatorio G.Verdi di Como e Il DiD studio presso Fabbrica del Vapore di Milano. IPoint è un progetto che verrà a breve pubblicato anche sul web. Mettere ordine nella conoscenza, infatti, non basta: progettisti, storici e professionisti del settore culturale devono sempre lavorare al fine di rendere tale conoscenza accessibile a tutti, nello stesso tempo e in qualsiasi luogo.
Riferimenti:
media.lbg.ac.at/en
www.mediaarthistory.org