Quando è nato il Museo dello Scarpone e della Calzatura Sportiva e quali sono state le tappe salienti della sua storia?
Inaugurato il 4 novembre 1984, il Museo dello Scarpone e della Calzatura Sportiva è ospitato nella cinquecentesca Villa Zuccareda, acquistata dal comune di Montebelluna nel 1982. Dal 1992 è gestito da una Fondazione creata dall’Associazione Museo dello Scarpone (nata nel 1986) che conta tra i suoi soci oltre 60 aziende di grandi, medie e piccole dimensioni, operanti nel distretto calzaturiero montebellunese, le confederazioni di artigiani (Confartigianato e CNA), Unindustria Treviso, la Messe Munchen e Veneto Banca. Le sue finalità  sono essere la memoria storica del territorio e favorire il rafforzamento manageriale/imprenditoriale delle imprese della calzatura.
Con la convenzione firmata il 3 giugno 1996 e valida per 35 anni, fra Comune di Montebelluna e Fondazione, si sono gettate le premesse per un futuro di più concrete collaborazioni fra tutti i protagonisti del distretto montebellunese. La convenzione prevede a carico dei Soci, oltre alla gestione del Museo e delle Attività  formative, il restauro di tutto il complesso. L’idea che si potesse raccontare, attraverso l’istituzione e l’allestimento di un museo, una parte della storia di Montebelluna risale al 1980, quando, per iniziativa della civica amministrazione, fu acquistata Villa Zuccareda-Binetti, una villa con un notevole valore simbolico: nell’Ottocento fu dei patrioti e in particolare fu l’abitazione di Domenico Zuccareda, il sindaco che prese la decisione di trasferire il mercato dal colle al piano, evento che segnò la nascita della Montebelluna moderna.
Nell’ipotesi originaria il museo avrebbe dovuto essere organizzato sui piani della villa in tre settori corrispondenti ai momenti essenziali della storia montebellunese e cioè: il trasferimento del mercato del 1872, la riforma agraria del Montello del 1892, concepita come passaggio obbligato per la risoluzione della questione sociale e infine la prima guerra mondiale che sul Montello visse uno dei suoi momenti più drammatici; le adiacenze inoltre avrebbero ospitato un museo dei mestieri con uno spazio privilegiato dedicato ai calzolai. Fu proprio da quest’ultima prospettiva che ebbe inizio il lavoro per l’allestimento del museo; furono contattati industriali e artigiani del settore per raccogliere materiale, in particolare esemplari di calzature, di attrezzi, foto etc. e nacque così il Museo dello Scarpone e della Calzatura Sportiva.

Che tipo di iniziative promuove il Museo dello Scarpone e della Calzatura Sportiva?
Le principali attività  della Fondazione sono:
ATTIVITà MUSEALE: attualmente l’inventario del Museo dello Scarpone e della Calzatura Sportiva comprende circa 2100 pezzi (strumenti, macchine, calzature, ecc.) donati o prestati dalle aziende o dai privati. L’esposizione si articola in due piani della Villa e complessivamente in 13 sale e procede secondo un itinerario di evoluzione storica che va dal 1800 ai giorni nostri. L’esposizione ripercorre la storia e l’evoluzione dello scarpone e della calzatura sportiva.
INFORMAZIONE E RICERCA: la Fondazione è diventata un insostituibile punto di riferimento per studiosi, insegnanti universitari, giornalisti e studenti che vogliano fare ricerche e tesi di laurea sul settore. Ogni anno viene edito il Rapporto OSEM (Osservatorio Economico Montebellunese), indagine promossa da Veneto Banca che analizza occupazione, produzione e fatturato, delocalizzazione ed export dello Sportsystem montebellunese.
OSSERVATORIO MODA/DISTRICT VISION LAB: la Fondazione coordina ed è sede delle attività  dell’Osservatorio Internazionale Moda Sportsystem, nato nel 2000 grazie alla sinergia con Camera di Commercio di Treviso, Unindustria Treviso, Confartigianato e CNA, Tecnologia & Design, e del Gruppo Stile che riunisce 40 fra le più importanti figure professionali del distretto coinvolte in settori di design, creazione, ricerca e sviluppo prodotto. Nell’ambito dell’Osservatorio ha operato un Gruppo di Ricerca che analizzava, relativamente allo Sportsystem, la congiuntura e i trend di mercato, la comunicazione, il design, le grafiche di prodotto, i colori e i materiali. Sono stati inoltre realizzati mensilmente degli incontri, nell’ambito dell’iniziativa Saturday nine, con esperti di tendenze moda e di mercato, sociologi, imprenditori di altri settori, stilisti e designer, artisti, grafici, filosofi, giornalisti.
Vengono realizzati inoltre i PreVision, incontri di informazione e analisi sulle tendenze della moda.
L’Osservatorio è infine dotato di una biblioteca di materiale costantemente aggiornato relativo a ciò che ruota attorno alla moda, al design e ai consumi, e di un proprio sito Internet. Dal 2007 l’Osservatorio è diventato District Vision Lab.
ARCHIVI: la Fondazione possiede un Archivio Brevetti, un Archivio Cataloghi, una Raccolta di
Quaderni didattici e Tecnologici, un Archivio Fotografico, una Biblioteca Didattica e una Biblioteca
Storica.
PROMOZIONE: uno degli obiettivi della Fondazione Museo dello Scarpone è quello di essere
l’ambasciatore del Made in Montebelluna nel mondo. A tale scopo essa partecipa annualmente, con un proprio stand, alla fiera ISPO WINTER di Monaco di Baviera, alla fiera Outdoor di Friedrichshafen. La Fondazione riceve inoltre periodicamente, su invito della Camera di Commercio, del Centro Estero delle Camere di Commercio e di Unindustria Treviso, delegazioni provenienti da ogni parte del mondo. Ha infine rappresentato il distretto in occasione delle missioni organizzate da Regione Veneto in Tunisia, Cina e Brasile e alla fiera di Harbin a Pechino.
ATTIVITA’ CULTURALI: per una presenza sociale sul territorio la Fondazione organizza concerti e spettacoli in collaborazione con le istituzioni culturali locali.
CLUB DEI DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI: nel biennio 2002 – 2003 la Fondazione è
stata sede della Presidenza e della Segreteria Tecnica del Club dei Distretti, un’associazione che riunisce tutti i principali distretti industriali italiani con l’obiettivo di promuoverne il collegamento reciproco, lo scambio di informazioni e di esperienze e di favorire le relazioni con i centri decisori della politica industriale, sia a livello nazionale che comunitario. Si occupa inoltre di promuovere studi e ricerche in campo economico e collegamenti fra gli operatori istituzionali, economici, culturali e scientifici.
Attualmente la Fondazione è socia del Club e ne gestisce il sito web. Inoltre si occupa della stesura della Guida ai Distretti Italiani.
FORMAZIONE: la Fondazione attualmente riconosciuta come ente accreditato per la formazione
superiore e la formazione continua con decreto n. 180 del 24/02/2003 di cui L. R. 09 agosto 2002 n. 19, è sempre stata, fin dalla propria costituzione, particolarmente attiva sul piano formativo. Essa intraprende relazioni stabili con le Istituzioni scolastiche del territorio e con le Università: accoglie stagisti di scuole superiori, accompagna laureandi nella stesura di tesi di laurea sul distretto, realizza incontri periodici con i docenti e con gli studenti per illustrare loro le problematiche distrettuali, realizza vario materiale didattico ( dispense, video, CD ROM) sulla tecnologia calzaturiera e i processi evolutivi nello Sportsystem. Particolari collaborazioni sono state attivate con l’Istituto Magistrale A. Veronese di Montebelluna, l’Istituto Tecnico Statale Commerciale per geometri L. Einaudi di Montebelluna, l’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato di Montebelluna, l’Università di Padova – Facoltà di Scienze Economiche e Scienze Statistiche, l’Università Cà Foscari di Venezia – Facoltà di Economia, lo IULM di Feltre. Essa realizza inoltre percorsi formativi su commissione delle aziende (CAD bidimensionale, Computer Graphics) e in collaborazione con la Camera di Commercio di Treviso e le Associazioni artigiane ( Modelleria per occupati).Inoltre dal 1995 la Fondazione organizza con successo corsi finanziati dal FSE mirati alla formazione di figure professionali da inserire nel settore dello Sportsystem. Le significative mutazioni subite dal distretto negli ultimi 10 anni, hanno
portato sempre più tale settore a configurarsi come una realtà polivalente, che abbraccia quindi non più solo il mondo della calzatura, ma anche quello tessile e dell’abbigliamento o delle materie plastiche. La Fondazione è andata volgendo sempre più la propria attenzione al rapporto tra gli alunni e la realtà produttiva locale, cercando di fornire delle conoscenze e degli strumenti di più ampio respiro ed universalmente validi per un approccio con il mondo lavorativo, anche qualora quest’ultimo abbracci settori di interesse diversi da quello che caratterizza il distretto montebellunese. Realizzazione di prodotti multimediali, stampati e simili.

Qual è la percezione del Museo sul territorio?
Le attività del Museo, come evidenziato, sono strettamente connesse a quelle del distretto culturale Montebellunese che rappresenta un punto focale per le politiche di sviluppo territoriale, fortemente supportate a livello istituzionale.
Per esempio in data 9 giugno 2003, è stato presentato il patto per lo Sviluppo del Distretto dello Sportsystem Montebellunese – Legge Regionale n. 8 del04/04/2003, per il quale la Fondazione funge da rappresentante e punto di riferimento. Tale patto approvato dalla Regione Veneto prevede diverse azioni di supporto al distretto montebellunese per il triennio 2003 – 05: creazione di osservatori, banche dati e centri studi di distretto; creazione ed implementazione di portali di distretto; realizzazione di prodotti multimediali, stampati e simili.
La rete di collaborazioni di cui si è dotato il Distretto danno l’idea del grado di percezione sul territorio:
a) Comitato di Distretto
b) Attori istituzionali (Camera di Commercio, Provincia di Treviso, Comuni, Associazioni di
Categoria, Banche)
c) convenzioni con Società (Italia del Gusto, Newmann, Pitagora, Italrecyclig, SENSEE, UPS).
Di notevole significato è l’apporto di un gruppo di collaboratori, fra cui spiccano i Managers,
che hanno già dato un prezioso aiuto nell’attività formativa (incontri con le scuole) e nell’attività
di analisi del Distretto.

Qual è la risposta della popolazione locale alle sue iniziative?
Un’ottima partecipazione alle nostre attività da parte di tutta la popolazione. Partecipazione alle attività
formative, ai seminari, ai convegni, alle attività progettuali da noi organizzate.

Quali chiavi di lettura il Museo vuole fornire al visitatore?
Due tipi di lettura: di carattere tecnico (specifico nell’ambito della calzatura) e di carattere socio
economico.

Aldo Durante
Direttore della Fondazione Museo dello Scarpone e della Calzatura Sportiva