i mestieri dell'arte

Prendi un settore caratterizzato da un alto potenziale di sviluppo economico e sociale come quello dei Beni Culturali; prendi un tema di grande attualità ed interesse come l’offerta formativa e occupazionale rivolta ai giovani diplomati e neo-laureati; fai interagire tra loro questi due elementi e il risultato sarà tutt’altro che ovvio e scontato. Questo è quanto è stato fatto durante l’anno accademico 2006-2007 presso il Dipartimento di Storia dell’Arte della Facoltà di Lettere e Filosofia, dell’Università “La Sapienza” di Roma, organizzando un ciclo di conferenze dal titolo “I mistieri dell’arte”. I contributi e le riflessioni scaturite da questa serie di incontri tra studenti ed affermati rappresentanti delle varie professioni del mondo dell’arte e della cultura, sono oggi raccolti all’interno di una pubblicazione, che offrendo nuove prospettive e punti di vista, sfata molti dei falsi miti, che spesso permeano e distorcono la reale natura e la vera valenza dell’arte e della cultura.
Il libro, che riprende fin dal titolo il focus dell’iniziativa, ripercorre le singole tappe della stessa, riportando ben trentasette interventi, suddivisi in nove sezioni, corrispondenti alle nove tematiche affrontate all’interno di ciascuna conferenza. L’intento è quello di restituire ai giovani che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro e che desiderano intraprendere un percorso professionale nel settore dei Beni Culturali, un quadro delle reali possibilità e opportunità occupazionali, indicando loro le diverse strade percorribili e le molteplici sfaccettature delle professioni del critico e dello storico dell’arte.
Come messo in evidenza da Daniele Jallà ”“ presidente di ICOM Italia ”“ l’introduzione del concetto di “patrimonio culturale” da parte del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, ha posto le basi per la nascita della qualifica di “professionista del patrimonio”, intendo con questa espressione l’insieme di tutti coloro che svolgono attività che hanno per oggetto, diretto ed indiretto, il patrimonio culturale ed ambientale. Detto altrimenti si assiste oggi ad un allargamento dei compiti e delle mansioni che è possibile svolgere nei campi della tutela, della valorizzazione e della gestione dei beni culturali, ampliando il ventaglio delle possibilità di scelta. Prendendo come punto di riferimento il museo, si osserva ad esempio una progressiva diffusione di tutta una serie di attività che ruotano intorno ad esso, che vanno dall’erogazione dei servizi aggiuntivi all’esplosione del fenomeno del turismo culturale e delle grandi mostre temporanee.
La complessità crescente che caratterizza questo settore ha fatto si che accanto alle tradizionali funzioni della conservazione e promozione del patrimonio culturale, acquisissero una sempre maggiore importanza la progettazione, la pianificazione e la gestione dell’arte e della cultura, facendo emergere altri rilevanti aspetti di natura finanziaria, economica, contabile, organizzativa, legati alle pratiche di management culturale. A questo proposito Antonia Pasqua Recchia ”“ direttore generale per l’innovazione tecnologica e la promozione del MiBAC – invita a riflettere sul fatto che, sebbene l’offerta formativa sia ampia e variegata, non sempre risponda alle logiche della coerenza degli obiettivi, e non sempre sia commisurata alle effettive esigenze del mercato del lavoro. Sulla stessa scia, Emilio Cabasino ”“ segretario generale di ECCOM – sposta l’attenzione dalle false illusioni alle problematiche tangibili che caratterizzano questo settore – quali la mancanza di un collegamento tra momento formativo e attività professionale, la forte precarietà e discontinuità delle attività , le deboli possibilità di crescita professionale, la carenza di efficaci incentivi allo sviluppo occupazionale ”“ nel tentativo di trovare una possibile risposta al suo principale interrogativo: “ quale lavoro, per quale occupazione?”. Ne deriva non solo la necessità di mettere in risalto il capitale umano, ma anche il pensare una nuova idea di valorizzazione, perchè come messo in evidenza da Francesco Palumbo – professore a contratto dell’Università “La Sapienza” – “la valorizzazione delle risorse territoriali e il recupero del patrimonio di conoscenza e del suo valore intrinseco deve divenire l’orientamento principale nei corsi di formazione” delle nuove figure professionali, che nasceranno dall’attuazione delle norme previste dal Codice dei beni culturali e ambientali. Uno scenario all’interno del quale le possibilità offerte dall’uso delle nuove tecnologie, dalla didattica dell’arte e dalle pratiche di comunicazione mettono in mostra la varietà dei mestieri che è bene conoscere e saper sfruttare, nonostante i limiti e le difficoltà di sbocchi, sempre presenti.

I mestieri dell’arte
A cura di Caterina Volpi
Electa euro25,00
ISBN 978-883705819-7

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