Che la pubblica amministrazione compia progressi tangibili al fine di liberarsi dalla consolidata caratterizzazione di istituzione chiusa e gelosa del proprio potere, e che al contrario si diriga verso una strutturale apertura nei modelli operativi, a vantaggio degli utenti finali, è sempre più spesso realtà e non mero auspicio per il futuro. L’informatica è, classicamente, lo strumento centrale di questo processo. In alcuni casi, essa diventa però anche la protagonista del mutamento. Finalmente LIBERO! raccoglie gli interventi presentati al convegno (tenutosi lo scorso anno a Pula) che ha riunito esperti informatici e specialisti dei settori pubblico e privato attorno al tema dell’applicazione di tecnologie informatiche strutturalmente “aperte” alla pubblica amministrazione.
Il principio ispiratore del convegno, e del volume, concide con la forza delle motivazioni che dovrebbero convincere all’adozione di software di tipo aperto. In questa transizione progressiva, la PA è un attore importante, che investe cifre considerevoli per sviluppare ad hoc programmi tarati sulle specifiche esigenze delle attività di un ente. Il volume, pur ricco di dettagli tecnici, non si rivolge solo a un pubblico specialistico. Una adeguata carrellata storico-teorica permette ai neofiti di classificare molti dei programmi che quotidianamente utilizziamo, ma dei quali ignoriamo la natura dal punto di vista produttivo e commerciale. Vengono quindi spiegati gli “essenziali” per comprendere la materia: termini come licenza, standard, ambiente di sviluppo, lock-in, o attributi come la maturità, la openess, l’interoperabilità, diventano comprensibili. Floss, acronimo per free libre open source software, è il termine scelto per raggruppare l’insieme di fenomeni genericamente conosciuti come “software open”, caratterizzati da regole e prerogative differenti, ma ormai convergenti, data la sostanziale comunanza degli obiettivi.
Dal punto di vista della programmazione, apprendiamo della struttura comunitaria che risiede dietro la produzione di software, e di come questa possa essere un interlocutore adatto a incontrare le esigenze di un investitore privilegiato come la PA. Interessante è la riflessione sulle motivazioni che ripagano la comunità che ruota intorno allo sviluppo di un software Floss.
Il saggio prosegue illustrando gli aspetti da considerare quando una PA considera di migrare a un sistema di sw aperto. Tra i vantaggi è prevedibile trovare l’abbattimento dei costi, ma l’affrancamento da meccanismi di mercato delle sw house proprietarie è forse ancora più importante, anche se meno evidente.
L’orizzonte di questo insieme di saggi non è solo tecnico: molte sono le connessioni col mondo della produzione, diffusione e condivisione di contenuti culturali. Segue una panoramica della regolazione europea in materia, e la presentazione di esperienze regionali di successo. Una delle ultime sezioni affronta il tema dei modelli di business ai quali si può ricondurre il panorama della produzione e sviluppo di software “libero”.

Finalmente LIBERO!
Software libero e standard aperti per le pubbliche amministrazioni
Michele Marchesi, Giulio Concas, Giulio De Petra, Flavia Marzano, Pietro Zanarini
McGraw-Hill 2007 16 euro
ISBN 978-88-386-6540-0

www.mcgraw-hill.it