Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
Partita IVA 03068171200 | Codice Fiscale/Numero iscrizione registro imprese di Roma 03068171200
CCIAA R.E.A. RM - 1367791 | Capitale sociale: €10.000 i.v.
Intervista a Davide Longo – Environment Park
Dal giugno 2008 è on line il sito www.borghisostenibili.it, un portale creato dall’Environment Park e promosso dall’assessorato al Turismo della Regione Piemonte per venire incontro alle esigenze di alcune comunità locali del Piemonte di rinnovare la tipologia di offerta turistica in una chiave di sostenibilità ambientale.
Come è nata l’idea del progetto e quali sono i soggetti promotori?
Il portale www.borghisostenibili.it è stato presentato pubblicamente lo scorso 11 giugno, alla presenza dell’assessore regionale al turismo la dott.ssa Manica, dei sindaci dei comuni aderenti all’iniziativa e delle autorità istituzionali coinvolte nel progetto direttamente o indirettamente. L’idea del portale è nata da una relazione bilaterale tra l’assessorato al turismo della regione Piemonte e alcuni borghi particolarmente attivi, che hanno un canale di comunicazione diretto e continuo con le istituzioni. A questi soggetti si aggiunge Environmente Park che si colloca nel progetto come braccio operativo e partner tecnico, essendo da molto tempo attivo in iniziative ambientali regionali. Obiettivo dei tre soggetti è stata l’individuazione di possibili approcci innovativi di una visione di sviluppo territoriale che andasse oltre la semplice offerta turistica tradizionale. La sostenibilità ambientale è risultata essere la chiave di lettura.
Il progetto consiste chiaramente fin dall’inizio nella creazione del portale per uno sviluppo in chiave sostenibile dell’offerta ricettiva.
C’è un progetto di ampio respiro dietro il lancio del portale?
Questo è naturalmente un progetto pilota, uno degli step di un percorso intrapreso dalla regione nel campo della sostenibilità ambientale. Su questo fronte, infatti, la Regione sta investendo molto, ottenendo anche importanti risultati, come dimostrano le 14 Bandiere Arancioni che il Touring Club Italiano ha assegnato al Piemonte alla prima partecipazione al progetto. È in questo filone che si colloca il progetto sui borghi sostenibili, insieme alla promozione dei marchi di qualità, la formazione del personale e la continua attenzione verso il territorio. Un lavoro che si sta portando avanti in stretta collaborazione con le realtà locali, al fine di garantire un turismo d’eccellenza. Un turismo all’insegna del rispetto e dell’amore per l’ambiente circostante, che non può che nascere e tradursi in una convivenza sostenibile.
Attraverso lo specifico progetto Borghi Sostenibili la regione vuole arrivare a definire un disciplinare d’accesso alla qualifica di borgo sostenibile. Conclusa la fase del progetto si farà poi una valutazione dei criteri di ammissibilità a questa categoria, studiando il modello territoriale dei borghi per capire quali possono essere i criteri, i parametri e le norme di riferimento di adozione volontaria per scegliere il percorso di qualifica di borgo sostenibile. È un’ipotesi di progetto in discussione attualmente che dovrebbe ragionevolmente partire nel corso nell’ultimo trimestre dell’anno. A conferma che l’iniziativa si colloca in un progetto di ampio respiro consideri che da quasi 10 anni la regione offre il sostegno alla Biennale dell’Ecoefficienza.
Quali sono state le fasi di implementazione del progetto e quali gli sviluppi?
Sostanzialmente sono state tre le fasi. La fase iniziale è stata incentrata sulla valutazione e l’individuazione dei borghi. C’è da segnalare che la regione aveva ben chiaro quali parametri utilizzare per la selezione: da una parte l’appartenenza dei comuni alle associazioni “Borghi autentici d’Italia”, in particolare delle Langhe, e “I Borghi più belli d’Italia”, che in sé offre una garanzia specifica; dall’altra l’esistenza in essere di pratiche di sostenibilità ambientale ad opera dei comuni. I comuni selezionati sono risultati 10, distribuiti su 6 province piemontesi. Nel Cuneese Neive, Cortemilia, Bergolo, Levice e Saluzzo. In provincia di Asti, Mombaldone, in provincia di Novara, Orta San Giulio, in provincia di Biella Candelo, nel Verbano-Cusio-Ossola Vogogna e Volpedo nell’Alessandrino.
La seconda fase è consistita in una mappatura e ricognizione delle pratiche esistenti da un punto di vista di sostenibilità ambientale; si sono realizzate delle schede di interesse ambientale localizzate sul territorio e si è realizzata una matrice di lavoro raccogliendo informazioni sia di progetti realizzati sia di idee in fase progettuale. L’obiettivo di questa mappatura è anche quello di dare visibilità, sia alla cittadinanza che al visitatore occasionale, delle specificità di ogni comune. In questa fase si è evidenziato che questi borghi sono totalmente diversi, dal piccolo comune di Levice, nelle Langhe, fino a Saluzzo con più di 10000 abitanti.
La terza fase, attualmente in corso, consiste nel mantenimento e nello sviluppo del portale stesso e in una definizione di disciplinare d’accesso alla categoria di borgo sostenibile.
Pensate che questa modalità di comunicazione sia efficace e sufficiente ai fini della valorizzazione di un territorio?
Lo strumento è stato generato allo scopo. Per i borghi c’è tutto l’interesse in un’attività di marketing territoriale che non può che mettere i evidenza le risorse naturali interne, ma anche le politiche attive per la cura delle stesse. Dopo lo start-up il portale di è naturalmente rivelato uno strumento ad uso dei comuni coinvolti, da una parte di promozione e comunicazione della loro attività di sostenibilità ambientale, dall’altro come strumento di perfezionamento e approfondimento delle tematiche.
Dal punto di vista della regione Piemonte la necessità non è solo quella di incrementare flussi turistici, ma la necessità di integrarla in politica ambientale, di sostenibilità ambientale, di risparmio energetico, efficienza e eco compatibilità con le attività produttive locali.
Che dinamiche vi aspettate che generi questo progetto e che feedback avete ricevuto a un mese dal lancio?
Dalla data del lancio ad oggi il portale è operativo a pieno regime, registrando l’accesso di circa 3000 contatti/utenti. Per quanto riguarda il raggiungimento dell’obiettivo di sensibilizzare alle pratiche sostenibili ambientali – sia dei borghi che delle istituzioni quali province, comunità montane,ecc- e di stimolare all’adozione di buone pratiche, possiamo affermare che siamo su una buona strada che sembra rivelarsi fruttuosa.
Effettivamente abbiamo ricevuto numerosi contatti da altri comuni, ma anche da soggetti economici privati interessati ad inserirsi nel progetto per approfondire le tematiche. Inoltre abbiamo riscontrato una presa di coscienza dell’ente finanziatore – la regione – che ha in odore di finanziare anche una seconda fase, e addirittura una ricerca statistica sul turismo sostenibile in Piemonte. Si prevede di approfondire i temi, prendendo un campione di strutture ricettive di questa area per valutare qual è la risposta da parte degli operatori economici sulla sostenibilità.
Quali sono i punti di forza e di debolezza del progetto?
Il primo punto di forza è la possibilità offerta agli operatori di uno strumento per confrontarsi con dei professionisti sulle tematiche comuni. Basti pensare che nell’area informativa del portale sono predisposti spazi per i tre generi di operatori che agiscono sul territorio: cittadinanza, operatori economici e amministrativi. Residenti e tecnici comunali possono scaricare informazioni e chiedere di essere aggiornati online per approfondire argomenti di natura ambientale (ristrutturazione edilizia, risparmio energetico, incentivi fiscali, ecc).
Da un punto di vista turistico, invece, c’è la proposta di costituire una “comunità ospitante”. Si tratta di una nuova forma di accoglienza che prevede l’attribuzione al turista o al visitatore di una sorta di “cittadinanza temporanea”. Un canale privilegiato per accedere alla vita più intima della comunità che comporta un impegno a conoscerne e a rispettarne l’identità storica e ambientale.
Il punto di debolezza è la necessità da parte dei borghi, da un lato, e dalla regione, dall’altro, di stimolare all’utilizzo di questi strumenti, affinché si dimostrino realmente utili e funzionali allo sviluppo territoriale.