dautore-dirittoTestimonianze di protagoniste
La storia del diritto d’autore inizia molto probabilmente con l’avvento della stampa, quando, grazie alla possibilità della riproduzione tecnica delle opere dell’ingegno, cominciò ad imporsi all’attenzione degli autori la tutela delle creazioni. Il libro di Maria Pia Leziroli ripercorre in maniera esauriente le principali norme in materia giuridica, da Gutenberg all’avvento delle nuove tecnologie, mostrandoci quanto complesso sia stato, e quanto ancora sia tortuoso, il percorso legislativo del diritto più antico.
Parlare di diritto d’autore significa fare riferimento a tutte le facoltà giuridiche, esclusive e inalienabili, imputabili all’autore di un’opera di ingegno: da una parte il diritto morale, dall’altro quello allo sfruttamento economico della creazione.
Due facce della medaglia che hanno acquisito negli ordinamenti nazionali pesi totalmente differenti: si parla infatti di diritto d’autore – legato prevalentemente alla natura morale dell’opera, alla sua integrità e all’identità autoriale – negli ordinamenti ispirati alla dottrina francese di stampo illuminista o Civil law- e di copyright – letteralmente diritto alla copia, relativo al diritto patrimoniale o economico. Una bipartizione che si è tentato di conciliare a livello universale con la Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche, adottata a Berna nel 1886, e alla quale hanno aderito via via la maggior parte dei Paesi del mondo.
La legislazione italiana in vigore attualmente fa riferimento alla legge 22 aprile 1941 n.633 “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio” e alle successive modifiche. È da tener in conto, però, che non rappresenta ormai l’unico riferimento legislativo: con l’avvento delle nuove tecnologie, e conseguente difficoltà di controllo e tutela del diritto d’autore causato dalla riproducibilità e dalla comunicazione non coerente delle opere – generatrice di uno stravolgimento dell’identità autoriale -, sono state emanate una serie di direttive europee, nel 2000, 2004 e 2006, per tentare di uniformare a livello comunitario il comparto giuridico.
Utilizzo economico, diritto alla riproduzione, proprietà dell’opera, problemi di plagio, contraffazione e pirateria sono solo alcuni degli aspetti che l’autrice dipana nello svolgimento dei capitoli, arricchiti da citazioni autorevoli e sentenze di tribunali.
La questione spinosa della riproduzione e dell’utilizzo delle opere nell’era di internet si intrica in due ordini di problemi: i casi in cui sia possibile un utilizzo non lesivo delle creazioni di ingegno e la capacità di controllo della paternità dell’opera nel mare magnum della rete.
In un capitolo a parte l’autrice menziona la legislazione in campo di spettacolo, con riferimenti all’istituzione della Siae.
Il volume, esauriente e dettagliato, presenta inoltre un elemento distintivo: una sezione voluta e “ragionata” relativa all’autorialità femminile, riscattando la “maternità”, oltre che la tradizionale accezione maschile di paternità, con gli interventi di illustri autrici contemporanee che hanno prodotto “opere d’arte” nei loro rispettivi campi di attività.

D’autore: il diritto più antico
Testimonianze di protagoniste
Maria Pia Leziroli
FrancoAngeli 2008 euro 16
ISBN 978-88-464-9890-8