Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Interpretare le potenzialità dei nuovi media interattivi per realizzare progetti di valorizzazione culturale: questa sembra essere l’ultima frontiera esplorata dai new media, che si aprono anche a tentativi volti a coniugare sistemi della cultura con quelli della comunicazione, dimostrando in questo modo come sia possibile fare cultura sviluppando nuove forme di interazione sociale e creativa. L’opportunità aperta dai nuovi media copre un’area molto vasta, orientata verso la sperimentazione continua attraverso l’utilizzo di format di comunicazione interattiva, come la comunicazione mobile, internet, TV, stampa, broadcast radio, in cui gli stessi media vengono resi “performanti” dai soggetti stessi che li utilizzano sulla base dei loro bisogni e desideri. Tra i vari progetti promossi su scala internazionale, spiccano quelli che fanno della virtualità il perno centrale attorno al quale far ruotare il processo di valorizzazione: basti pensare al sistema QR code (Quick Response code), ovvero un codice a matrice che permette di interagire attraverso l’utilizzo di un software di decodifica scaricabile online direttamente nel proprio cellulare. Sebbene i codici QR siano nati per la gestione delle scorte in un’ampia varietà di industrie, recentemente sono state sviluppate applicazioni che si integrano nelle varie strategie di marketing di prodotti e servizi, grazie alla possibilità di incorporare immagini e foto all’interno del codice QR, finalizzate a sollevare l’utente dal noioso compito di inserire dati nel proprio telefono cellulare.
Altri interessanti progetti che sfruttano le nuove forme di interazione mediatica sono le piattaforme di distribuzione di contenuti digitali utilizzate per la valorizzazione di territori e siti di interesse culturali in cui il visitatore viene filmato durante il percorso museale, divenendo protagonista di un videoclip che costituirà poi il souvenir digitale della visita da poter condividere poi con altri remote users via web. Vi è poi l’ormai popolare tipo di comunicazione pubblica di tipo interattivo basato su social networks o social tagging, comunità virtuali in cui gli utenti, sulla base di affinità personali o professionali, trovano persone con cui entrare in relazione, comunicano tra loro, condividono contenuti digitali (fotografie, video). All’interno di questo contesto si inserisce anche il geoblogging, che instaura un nuovo tipo di fare geografia dei luoghi attraverso blog integrati di immagini, video, audio del territorio, contribuendo ad un’esperienza partecipativa attraverso i propri commenti, rilasciando come in diari personali le proprie esperienze sia culturali che turistiche (nonché didattiche). L’utente quindi non entra in gioco per un mero processo di consumo ma è sempre più protagonista all’interno dei processi di creazione di valore rilevanti come quelli di innovazione. Questa nuova dimensione del virtuale permette altresì di reinventare gli spazi pubblici in senso glocal, che vada oltre la dimensione della comunità locale per farsi globale attraverso la comunicazione mediatica, incitando verso quella sorta di partecipazione che rende la cittadinanza attiva e consapevole della condivisione di risorse informative. Tali linguaggi si aprono ad inedite forme di valorizzazione: nasce una creatività connettiva che si fa interprete del contemporaneo, legando la cultura alle trasformazioni del sistema dei media e al riconoscimento del valore del consumatore, che diviene quindi produttore di informazione da condividere (prosumer). Questa costituisce la vera differenza nei processi di innovazione territoriale, creando valore laddove si inserisce appieno nei territori interpretando le loro peculiarità e le trasformazioni in atto, valorizzando tradizioni, culture e paesaggi. In questo senso si realizza anche l’intento di fare promozione del materiale attraverso l’immateriale, indicando una nuova strategica possibilità di reinventare le consuete attività di fare cultura nel territorio, scongiurando i limiti di autoreferenzialità che tali strumenti portano con sé grazie ad un coinvolgimento diretto dell’utente che diviene fulcro attivo del processo di valorizzazione.
Riferimenti:
C. Infante, Performing Media 1.1. Politica e poetica delle reti, Memori 2006
E. Scotti, R. Sica, Community Management, Apogeo 2007
www.polymnia-eu.org/home.html
http://feed2mobile.kaywa.com
http://www.performingmedia.org/